Pubalgia in gravidanza: i sintomi, le cause e i rimedi Può capitare di soffrire di pubalgia gravidanza: si tratta di un dolore che si irradia dalla zona del pube e che può essere molto fastidioso. Vediamo quali sono le cause di questo problema e come alleviarlo.

Pubalgia in gravidanza: le cause e i rimedi

La pubalgia in gravidanza è un disturbo piuttosto frequente, soprattutto nel terzo trimestre, e si manifesta con un dolore più o meno intenso localizzato nella zona del pube. È causata dai cambiamenti fisici e ormonali che il corpo affronta in preparazione al parto e può influire sulla qualità della vita quotidiana della futura mamma. Si stima che circa una donna incinta su dieci soffra di questo disturbo, che può irradiarsi anche a inguine, schiena o interno cosce, rendendo difficoltosi alcuni movimenti come camminare o salire le scale.

In questo articolo di BlaBlaMamma scopriremo insieme quali sono i sintomi della pubalgia gravidanza, da cosa è causata e soprattutto quali rimedi possono aiutare ad alleviarne il fastidio senza compromettere il benessere della mamma e del bambino.

Come si modifica il bacino durante la gravidanza?

La struttura del pube ha una forma arcuata ed è costituita da due ossa laterali, chiamate branche pubiche, unite tra loro da un legamento molto resistente: la sinfisi pubica. Questa zona chiude la parte anteriore del bacino, che nel suo complesso è formato da più ossa connesse tra loro, ischi, ilei, sacro, coccige e pube, e ricoperte da muscoli, tendini e legamenti.

Durante la gravidanza, in particolare a partire dal secondo trimestre, le giunture del bacino iniziano ad ammorbidirsi grazie all’azione degli ormoni, tra cui il più noto è la relaxina. Questo processo serve ad aumentare la flessibilità del bacino e a preparare il corpo al passaggio del bambino durante il parto. Tuttavia, questo stesso allentamento può rendere le articolazioni meno stabili e provocare squilibri strutturali.

Il pube, in particolare, viene sottoposto a una pressione crescente, dovuta sia all’aumento di peso che al volume dell’utero. Se la sollecitazione sulla sinfisi pubica diventa eccessiva, le due branche ossee possono disallinearsi leggermente. Questo squilibrio può causare lo stiramento di nervi e vasi sanguigni presenti nella zona, generando infiammazione, dolore e difficoltà nei movimenti.

Cos’è la pubalgia?

La pubalgia in gravidanza è un disturbo muscolo-scheletrico che colpisce la zona del pube e può diventare molto fastidioso, soprattutto negli ultimi mesi di gestazione. Si tratta di una condizione temporanea, che nella maggior parte dei casi tende a risolversi spontaneamente dopo il parto, quando il corpo inizia a ritrovare il suo equilibrio naturale.

Il sintomo principale è un dolore localizzato all’inguine, che può irradiarsi verso l’interno coscia, i glutei o la parte bassa della schiena. In alcuni casi, il fastidio può coinvolgere anche il basso ventre o rendere difficoltosi i movimenti più semplici, come camminare, salire le scale, girarsi nel letto o alzarsi da una sedia.

Anche se non rappresenta un pericolo per il bambino, la pubalgia può limitare l’autonomia quotidiana della futura mamma, soprattutto se non viene gestita con accorgimenti mirati.

Pubalgia in gravidanza le cause e i rimedi2

Pubalgia in gravidanza: sintomi da riconoscere

I sintomi della pubalgia in gravidanza possono manifestarsi in modo graduale o improvviso, e variano da donna a donna in intensità e localizzazione. In generale, il dolore è localizzato nella parte anteriore del bacino, ma può estendersi anche ad altre aree.

Ecco i segnali più comuni:

  • Dolore al pube, spesso avvertito come una fitta o un fastidio persistente;
  • Dolore all’inguine, che può irradiarsi verso l’interno delle cosce o i glutei;
  • Difficoltà nel camminare, soprattutto dopo essere state sedute a lungo;
  • Fastidio salendo o scendendo le scale o entrando e uscendo dall’auto;
  • Rigidità o dolore mentre ci si gira nel letto o durante i movimenti notturni;
  • Scricchiolii o sensazione di instabilità nella zona pelvica.

In molti casi, il dolore tende ad aumentare con lo sforzo fisico o verso sera, quando il peso dell’utero grava maggiormente sulla zona pubica. Anche se è un disturbo fastidioso, non è pericoloso per il bambino, ma è importante saperlo riconoscere per affrontarlo nel modo più adeguato.

Le cause della pubalgia in gravidanza

Come abbiamo visto, le cause della pubalgia in gravidanza sono legate ai profondi cambiamenti fisici e ormonali che il corpo femminile attraversa durante la gestazione. In particolare, l’aumento di peso e il volume crescente dell’utero esercitano una pressione sempre maggiore sulla zona pelvica, in particolare sulla sinfisi pubica.

A contribuire al problema ci sono anche i cambiamenti ormonali, come la produzione di relaxina, che rendono muscoli, tendini e legamenti più morbidi e flessibili per facilitare il parto. Tuttavia, questa lassità può compromettere la stabilità del bacino e causare infiammazione o dolore.

Alcuni fattori possono aumentare il rischio o peggiorare i sintomi della pubalgia:

  • Presenza di un feto particolarmente grande (macrosomia);
  • Gravidanza gemellare, con maggiore pressione sull’area pelvica;
  • Posizione anomala del bambino nella cavità uterina;
  • Ipotono addominale, ovvero muscoli addominali poco tonici e meno capaci di sostenere il peso dell’utero;
  • Lassità legamentosa congenita nella madre, che rende le articolazioni naturalmente più instabili;
  • Presenza di contratture muscolari o squilibri della colonna vertebrale.

Identificare questi fattori può aiutare a capire meglio l’origine del dolore e valutare con il medico i trattamenti più adeguati.

Pubalgia in gravidanza: rimedi

Affrontare la pubalgia durante la gravidanza richiede attenzione e piccoli accorgimenti quotidiani che possono fare la differenza. Il primo e più importante rimedio per la pubalgia in gravidanza è evitare quei movimenti o comportamenti che peggiorano il dolore o aumentano la pressione sulla zona pubica.

Ecco cosa sarebbe meglio non fare:

      • Salire e scendere spesso le scale;
      • Sollevare pesi, anche leggeri, in modo scorretto o con movimenti bruschi;
      • Rimanere sedute a lungo, soprattutto con le gambe incrociate;
      • Tenere un bambino in braccio appoggiandolo su un solo fianco (sull’anca), se si ha già un figlio piccolo.

Per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita durante la gravidanza, possono essere utili alcuni accorgimenti pratici:

      • Riposare in modo attivo, evitando di restare nella stessa posizione troppo a lungo e cambiando spesso postura;
      • Indossare e togliere i vestiti stando sedute, per evitare movimenti di torsione o sforzi eccessivi;
      • Distribuire bene il peso su entrambe le gambe quando si sta in piedi, evitando di appoggiarsi solo su un lato;
      • Svolgere esercizi dolci per la postura e per rafforzare il pavimento pelvico e i muscoli addominali, sempre con la guida di un fisioterapista esperto, anche in acqua per alleggerire il carico sul bacino;
      • Usare una fascia addominale di sostegno, ma solo se consigliata da un professionista, che possa spiegare come indossarla correttamente;
      • Applicare del ghiaccio localmente sulla zona dolente, per ridurre infiammazione e gonfiore;
      • In casi più importanti, assumere farmaci antidolorifici sotto stretta indicazione e controllo del medico curante.

Nella maggior parte dei casi, la pubalgia in gravidanza si risolve spontaneamente dopo il parto, nel giro di poche settimane, senza lasciare conseguenze.

Conclusioni

La pubalgia gravidanza è un disturbo comune, ma nella maggior parte dei casi si risolve da solo dopo il parto. Riconoscerne i sintomi e comprenderne le cause permette di affrontarla con maggiore serenità, adottando piccoli accorgimenti quotidiani e, quando serve, rivolgendosi a professionisti esperti.

Anche se fastidiosa, la pubalgia in gravidanza non rappresenta un pericolo per il bambino, ma è importante ascoltare il proprio corpo e non sottovalutare il dolore. Riposo attivo, esercizi mirati, fasce di supporto e una buona postura possono davvero fare la differenza.

Se il dolore peggiora o interferisce con la vita quotidiana, è sempre consigliabile parlarne con il ginecologo o l’ostetrica per valutare insieme la strategia più adatta al proprio caso.

Domande frequenti sulla pubalgia in gravidanza

La pubalgia in gravidanza può compromettere il parto?

No, la pubalgia non compromette il parto. Anche se può rendere difficoltosi alcuni movimenti nel quotidiano, non rappresenta un rischio per il travaglio o la nascita del bambino. È comunque importante segnalare il disturbo al ginecologo o all’ostetrica, soprattutto in vista della preparazione al parto.

Quanto dura la pubalgia in gravidanza?

La durata varia da donna a donna. In molti casi si manifesta nel terzo trimestre e si risolve spontaneamente entro poche settimane dal parto. In situazioni più rare può persistere nel post-parto, ma con i giusti accorgimenti tende a migliorare rapidamente.

Ci sono rimedi naturali per alleviare la pubalgia?

Sì, esistono diversi rimedi naturali che possono aiutare: esercizi dolci per la postura, riposo attivo, applicazioni di ghiaccio, uso della fascia di sostegno (se consigliata), e attività leggere in acqua. In molti casi è sufficiente modificare alcune abitudini quotidiane per ridurre notevolmente il dolore.

È normale avere dolore al pube in gravidanza?

Sì, soprattutto nel terzo trimestre. Il dolore al pube è spesso legato all’adattamento del bacino in vista del parto. Tuttavia, è sempre bene distinguere un fastidio normale da un dolore più intenso e persistente, che merita attenzione medica.

NOTE