Il periodo delle Feste si avvicina e, dopo la visita di Babbo Natale, i bambini attenderanno sicuramente l’arrivo della vecchietta più simpatica del mondo: la Befana! Ma di chi si tratta esattamente e qual è la sua storia? E come spiegare ai bambini il significato dell’Epifania? Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a raccontare la storia della Befana e dei Re Magi ai vostri bambini.
- Cos’è l’Epifania e quando si festeggia
- Le origini della storia della Befana
- Storie e leggende sulla Befana
- Perchè il 6 gennaio si appende la calza?
Cos’è l’Epifania e quando si festeggia
L’Epifania è una festività cristiana che si festeggia il 6 gennaio di ogni anno, cioè 12 giorni dopo il Natale, e che simboleggia la rivelazione di Gesù, cioè del figlio di Dio, all’umanità. Il termine Epifania, infatti, in greco antico significa “manifestazione”, “rivelazione”. È proprio in quel giorno che, sempre secondo la tradizione cristiana, i re Magi hanno offerto i loro doni al piccolo Gesù bambino, dopo essere giunti alla capanna dove era nato seguendo la stella cometa. Questa giornata chiude il periodo delle festività natalizie.
Le origini della storia della Befana
La tradizione cristiana si è unita al folklore popolare, come spesso avviene, ed è così nata la figura della Befana, una vecchina dalle scarpe rotte che, volando sulla scopa, nella notte che precede il 6 gennaio entra nelle case attraverso cappe e camini e porta dolciumi e piccoli regali ai bambini che si sono comportati bene, mentre a quelli più capricciosi viene lasciato del carbone. La Befana viene raffigurata come una vecchietta che “vien di notte, con le scarpe tutte rotte e il cappello alla romana”. Tra i suoi tratti distintivi ci sono anche un nasone adunco e una scopa volante che ogni anno le consente di volare di casa in casa.
Storie e leggende sulla Befana
Una delle storie sull’Epifania per spiegare la Befana ai bambini vede incrociarsi le strade della vecchietta e dei Re Magi, probabilmente in un tentativo di mettere insieme la tradizione cristiana e il folklore popolare. Si narra quindi che Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, cioè i tre Re Magi giunti dall’Oriente per portare in dono a Gesù oro, incenso e mirra, non riuscissero a trovare la strada per Betlemme nonostante la guida della stella cometa. Si fermarono quindi a chiedere informazioni ad una vecchina, che però si rifiutò di accompagnarli a rendere omaggio a Gesù. In seguito, però, si pentì della sua decisione, quindi riempì un cesto di dolci e si mise in cammino, ma non riuscì a ritrovarli. Pensò quindi di fermarsi di casa in casa offrendo dolcetti ad ogni bambino, nella speranza che uno di loro fosse Gesù. Leggenda vuole che da quel giorno ogni anno faccia il giro del mondo donando dolcetti ai bimbi.
Le origini di questa figura, però, parrebbero ancora più antiche: già dal Neolitico, infatti, è nota una figura femminile che durante il periodo invernale si assumeva il compito di scacciare le intemperie, favorendo il ritorno della primavera e propiziando un buon raccolto. In qualche modo questa figura è riconducibile a quella della Befana.
Perchè il 6 gennaio si appende la calza?
I bambini sono soliti, la sera prima dell’Epifania, appendere una calza perchè la Befana la riempia di dolcetti e caramelle. Anche questa usanza è molto antica e trae la sua origine nella tradizione pagana e nelle celebrazioni per il solstizio d’inverno, a partire dal quale le giornate si fanno sempre più lunghe. In particolare, la tradizione della calza viene fatta risalire ad uno dei sette re di Roma, Numa Pompilio, che era solito appendere una calza all’interno di una caverna tra il solstizio di inverno e i primi giorni di gennaio, sperando che una ninfa la riempisse con i doni della natura.
C’è anche un adattamento cristiano dell’usanza della calza della Befana, che vede di nuovo la vecchina in compagnia dei Re Magi. Anche in questa versione della storia della Befana, la vecchina si rifiutò di accompagnare i saggi giunti dall’Oriente, ma dopo qualche giorno, pentita, decise di passare di casa in casa donando dolci ai bambini nella speranza di incontrare Gesù. Siccome la Befana era molto povera, gli abitanti del posto decisero di appendere calze e scarponcini alle porte per ricompensarla per la sua fatica: la donna avrebbe potuto scegliere se raccogliere la calza o riempirla di dolci.
Avete già deciso quale versione della storia della Befana raccontare ai vostri bambini e come spiegare loro il significato dell’Epifania? Fatecelo sapere sui nostri canali social!
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