I bambini sono davvero esseri speciali, capaci di far guarire piccole ferite con un bacetto, di scacciare le paure con una formula magica o di parlare con sassi, alberi e nuvole. Non sono eccentriche stranezze, ma si tratta del pensiero magico bambini. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi di cosa si tratta e perché è così importante per i nostri bambini.
- Cos’è il pensiero magico?
- Come funziona?
- Le funzioni del pensiero magico
- Come dovrebbero comportarsi i genitori?
Cos’è il pensiero magico?
Il pensiero magico dei bambini è uno strumento che i nostri bimbi cominciano a sviluppare verso i due anni di età e che permane fin verso i 7 – 8 anni. In termini tecnici possiamo dire che il pensiero magico è un espediente cognitivo che i bambini usano per riuscire a vivere in una realtà che a volte si rivela troppo grande e troppo incomprensibile per loro.
Come funziona?
Non è raro che i nostri piccoli si sentano impotenti in un mondo che percepiscono come troppo grande e troppo difficile per loro e che questa sensazioni susciti ansia e frustrazione. Per tenere a bada questi sentimenti, però, i bimbi hanno a disposizioni uno strumento fantastico, che resiste agli smartphone e a tutti i tentativi di razionalizzazione di genitori e adulti: il pensiero magico. È un modo per farsi coraggio, affrontare le situazioni e sentirsi più grande e forte. Attenzione: non si tratta di bugie come le intendiamo noi adulti, ma di un modo per “ridimensionare” la realtà ad una misura più accettabile. In particolare, il pensiero magico dei bambini attribuisce un’anima anche agli oggetti e considera persone e oggetti in grado di modificare il corso degli eventi. È un tipo di ragionamento che si basa esclusivamente sulle emozioni e non certo sulla logica e che permane fino ai 7 anni circa.
Le funzioni del pensiero magico
Il pensiero magico dei bambini è uno strumento davvero potente, che aiuta i bambini ad interpretare gli eventi e a combattere le proprie paure. Le sue principali funzioni sono:
- rassicurante: il pensiero magico fornisce una spiegazione ad eventi o a situazioni che in caso contrario per il bimbo sarebbero difficili da capire e da interpretare;
- propiziatoria: attraverso piccoli rituali, formulette o altre azioni il piccolo cerca di tenere sotto controllo la realtà e di indirizzarla come preferisce;
- conoscitiva: in alcuni casi il pensiero magico aiuta ad acquisire atteggiamenti che aiutano il bimbo a muoversi nel mondo circostante.
Come dovrebbero comportarsi i genitori?
Di fronte a queste azioni e spiegazioni così fantasiose dei bambini, molti genitori si chiedono come comportarsi. Meglio assecondare il pensiero magico oppure razionalizzare e dare al bambino delle spiegazioni basate sulla logica? Secondo gli esperti, la cosa migliore è quella di non sgridarlo o peggio ancora punirlo per “aver detto una bugia” nel caso in cui il bimbo inventi una storia fantasiosa, magari per evitare un compito noioso. Meglio giocare sullo stesso piano immaginario e fantastico dei bimbi, assumendo la loro prospettiva. Dopo i 7 – 8 anni i bambini sono naturalmente portati a capire che gli oggetti sono inanimati e che alcune cose hanno una spiegazione logica oppure un rapporto di causa effetto, non c’è quindi bisogno di affrettare i tempi togliendo al bimbo questo strumento così prezioso. Del resto, non è raro notare delle tracce di pensiero magico anche negli adulti, ad esempio legate a riti scaramantici o a oggetti portafortuna…
Il vostro bambino come manifesta il pensiero magico? È particolarmente fantasioso? Fatecelo sapere sui nostri canali social!