Se vi è capitato di osservare un neonato mentre è immerso nel sonno, potreste aver notato dei piccoli scatti di braccia e gambe nella fase dell’addormentamento. Potrebbe trattarsi di mioclonie del sonno dei neonati. Non si tratta di un fenomeno preoccupante, anche se la cosa migliore è comunque quella di parlarne con il pediatra: noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi cosa sapere sulle mioclonie del sonno dei neonati.
- Cosa sono le mioclonie?
- Mioclonie del sonno dei neonati, di cosa si tratta
- Quali sono le cause?
- Ci possono essere conseguenze?
Cosa sono le mioclonie?
Le mioclonie sono delle contrazioni muscolari involontarie che si manifestano in maniera improvvisa e che possono essere ritmiche oppure irregolari. Si tratta di un disordine del movimento che viene provocato da una sovra stimolazione del sistema nervoso e che si presenta come una serie di brevi scatti muscolari che possono riguardare più muscoli della stessa zone oppure di zone diverse. Sono ovviamente reazioni spontanee e non controllabili.
Le mioclonie notturne possono essere suddivise in diverse categorie:
- mioclonie notturne fisiologiche, che si verificano in persone in buona salute e che rappresentano episodi benigni e di breve durata, che non richiedono alcun tipo di trattamento;
- mioclone ipniche, che si manifestano durante la fase dell’addormentamento per una reazione naturale del cervello all’immobilità del corpo;
- singhiozzo, cioè la contrazione involontaria dei muscoli del diaframma;
- mioclonie del sonno dei neonati, che possono verificarsi fino al sesto mese di vita.
Mioclonie del sonno dei neonati, di cosa si tratta
Le mioclonie del sonno dei neonati sono scatti involontari che riguardano l’intero corpo oppure solo gli arti, che si contraggono in maniera singola o ripetuta, ma in ogni caso non durano più di una ventina di secondi. I piccoli possono quindi scalciare con le gambe, allungare le braccia o muovere di scatto il collo verso l’alto: si tratta comunque di un fenomeno benigno e che tende a sparire da solo entro i primi 6 o 7 mesi di vita, anche se già dopo il primo mese tendono a diminuire per frequenza e intensità.
Quali sono le cause?
Se si notano delle mioclonie è bene parlarne con il pediatra, che esaminerà il bambino e, se è il caso, lo affiderà ad un neurologo per escludere che tra le cause ci sia una encefalopatia. Se viene confermato che si tratta di una mioclonia infantile benigna potete stare tranquilli, passeranno da sole. Questi movimenti involontari sono generati dal sistema nervoso centrale nella fase Rem del sonno, quella in cui si registra un aumento dell’attività cerebrale, ma non ci sono cause certe e riconosciute.
Ci possono essere conseguenze?
Le mioclonie infantili non lasciano conseguenze e piano piano svaniranno da sole. È però importante non confonderle con l’epilessia, con la sindrome dei movimenti ritmici del sonno o con la sindrome dei movimenti periodici delle gambe. Osservate quindi il bimbo quando dorme o quando riposa, in modo da poter dare più dettagli possibile al pediatra per metterlo sulla giusta strada per una diagnosi.
L’argomento dovrebbe ora essere più chiaro. Avete dubbi o domande? Fatecelo sapere sui nostri canali social!