Sindrome PFAPA, cosa sapere sulla febbre ricorrente dei bambini? Se il vostro bambino ha episodi di febbre alta che si ripetono con straordinaria regolarità potrebbe trattarsi di sindrome PFAPA. Vediamo di cosa si tratta e come agire.

Sindrome PFAPA, cosa sapere sulla febbre ricorrente dei bambini?

Ci sono bambini che, con grande preoccupazione dei genitori, ogni 2-4 settimane circa hanno febbre alta, faringotonsillite, afte e adenopatia cervicale, che vengono apparentemente senza motivo. In molti casi può trattarsi della sindrome PFAPA, descritta per la prima volta dal pediatra statunitense Marshall. Di cosa si tratta esattamente? Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a chiarire qualche dubbio.

Cos’è la sindrome PFAPA?

Il nome curioso di questa sindrome è l’acronimo di Periodic Fever, Aphthous stomatitis, Pharyngitis, cervical Adenitis, che in italiano significa “febbre periodica, stomatite aftosa, faringite e adenopatia cervicale” e descrive bene i sintomi che possono avere i nostri bambini. Gli episodi si ripetono ogni 2-4 settimane, con una cadenza così precisa che per alcuni genitori è addirittura possibile prevedere quando il bimbo comincerà ad avere la febbre. È importante sapere che si tratta di una condizione benigna, che quindi non è la spia di qualche problema più importante, e che scompare in genere in maniera del tutto spontanea entro i 6 anni del piccolo, senza interferire con la sua crescita e senza lasciare conseguenze per la salute. Si tratta di una sindrome autoinfiammatoria: in breve, il sistema immunitario del bambino si attiva anche senza che ci sia una vera e propria causa – e infatti durante questi episodi non è possibile individuare una causa o un agente infettivo – e determina quindi uno stato febbrile che può raggiungere anche i 40 gradi, seguito da alcuni sintomi. La prova del nove per confermare che si tratti proprio di PFAPA (ma che deve essere consigliata e prescritta da un pediatra: come sempre, quando si parla di salute e farmaci, è vietato il fai da te) è somministrare una sola dose di cortisone, che fa sparire in fretta la febbre. Gli antibiotici non hanno nessun effetto, mentre antipiretici e antinfiammatori a volta hanno effetto, altre volte no.[ 1 ]

Sindrome PFAPA, cosa sapere sulla febbre ricorrente dei bambini

I sintomi della sindrome PFAPA

Il sintomo più evidente della PFAPA, e anche quello che preoccupa maggiormente i genitori, è sicuramente la febbre, tanto alta che può arrivare a toccare anche i 40-41 gradi e che si ripresenta in maniera periodica. In genere questi episodi sono accompagnati da mal di gola, gola arrossata, placche bianche sulle tonsille, piccole afte in bocca e linfonodi del collo ingrossati (adenopatia). Non tutti i bambini presentano tutti i sintomi: per fortuna questa sindrome si può presentare anche in forma più leggera. In altri casi, invece, ai sintomi elencati si possono aggiungere anche stanchezza e dolori muscolari o articolari, mal di testa, mal di pancia, vomito e diarrea. Tra un episodio e l’altro, invece, i bambini stanno benissimo e possono svolgere tranquillamente tutte le loro attività quotidiane.

Come si individua?

Non esistono esami specifici per diagnosticare la sindrome PFAPA: il segnale più evidente è la periodicità degli episodi, che si presentano con una regolarità sorprendente. Proprio per questo motivo può essere utile che i genitori tengano una sorta di diario in cui scrivere tutti i sintomi che si presentano con la relativa data, segnando anche che temperatura raggiunge la febbre e per quanti giorni. Il pediatra può però prescrivere qualche esame per escludere altre possibilità.

Sindrome PFAPA, cosa sapere sulla febbre ricorrente dei bambini

Come si cura la PFAPA?

Non esiste una cura per la PFAPA, ma la buona notizia è che questa sindrome tende a scomparire da sola e senza lasciare conseguenze entro i sei anni del bambino. Si può però agire sui sintomi nel corso degli episodi periodici che caratterizzano la sindrome PFAPA. Seguendo i consigli del pediatra si possono somministrare al bambino antipiretici e antinfiammatori, che abbassano la febbre e agiscono sull’infiammazione. Gli antibiotici non hanno alcun effetto, dal momento che non sono presenti infezioni batteriche, mentre il cortisone abbassa immediatamente la febbre ma non può essere usato di routine perché si rischia di ravvicinare gli episodi febbrili, oltre ad andare incontro ad altri effetti collaterali. Sarà il pediatra, volta per volta, a valutare l’opportunità di somministrare un farmaco piuttosto che l’altro.[ 1 ]

Il vostro bambino soffre di sindrome PFAPA? Come affrontate la situazione? Fatecelo sapere sui nostri canali social!

NOTE


1. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, PFAPA