Nella nostra quotidianità, più o meno consapevolmente, facciamo spesso i conti con dei riflessi innati e istintivi: ad esempio, se i nostri occhi vengono colpiti da una luce forte tendiamo a chiuderli oppure se qualcosa irrita le nostre vie respiratorie spesso starnutiamo. Anche bambini e neonati hanno molti riflessi, fin dalla nascita, e alcuni di questi possono essere stimolati volontariamente per capire alcune cose sul loro stato di salute o sul funzionamento del loro sistema neurologico. È il caso del segno di Babinski: noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi di cosa si tratta e cosa ci può indicare.
- Cosa sono esattamente i riflessi?
- Cos’è il riflesso di Babinski
- A cosa serve questo riflesso?
- Riflesso di Babinski positivo o negativo
- Cosa fare se il riflesso permane?
Cosa sono esattamente i riflessi?
I riflessi sono delle risposte automatiche del nostro corpo a degli stimoli esterni, senza che ci sia una decisione consapevole. Nel neonato sono particolarmente importanti: al momento della nascita, infatti, il piccolo si trova improvvisamente in un mondo fatto di luci, suoni, stimoli e sollecitazioni a cui non era abituato. Dovrà quindi cercare di rispondervi nel miglior modo possibile; in passato soprattutto ne andava della sua sopravvivenza. Alcuni di questi riflessi permangono anche in età adulta, altri invece si presentano solo nella fase neonatale. In molti casi questi riflessi neonatali possono essere usati per valutare il sistema neurologico del bambino e accertare che non vi siano problemi.
Cos’è il riflesso di Babinski
Il riflesso di Babinsky, chiamato anche “segno di Babinsky” o “fenomeno delle dita di Babinski” è uno dei tanti riflessi neonatali che ci permettono capire se il sistema neurologico del bimbo funziona in maniera corretta. Più nel dettaglio, è la risposta ad una sollecitazione cutanea della pianta del piede e si ottiene stimolando con un apposito martelletto per riflessi la regione laterale della pianta del piede.
A cosa serve questo riflesso?
Il riflesso di Babinski dei neonati è utile per dare stabilità al piedino del bimbo e per aiutarlo a muovere i suoi primi passi. La risposta allo stimolo, inoltre, aiuta a sviluppare la coordinazione tra gambe, fianchi e zona lombare.
Riflesso di Babinski positivo o negativo
Questo riflesso è presente già in età neonatale ed è considerato anomalo il fatto che non compaia in almeno uno dei piedini. Nei neonati questo stimolo provoca l’estensione plantare dell’alluce e l’apertura a ventaglio delle altre dita: questo viene chiamato segno di Babinski positivo. Il riflesso cutaneo plantare è presente sia nei bambini che negli adulti, ma la reazione è diversa: in un adulto sano, infatti, la reazione che si ottiene è quella di una flessione plantare, cioè le dita si piegano verso la pianta del piede. Questo viene chiamato segno di Babinski negativo.
La reazione a questo riflesso comincia a cambiare verso i 12 mesi ed entro i 16 mesi dovrebbe essere negativizzata. La persistenza del segno di Babinski positivo dopo i 3 anni può portare a problemi come ipersensibilità della pianta del piede, piede piatto e tensioni alla schiena. La ricomparsa del segno di Babinski positivo in età adulta è invece segno di una lesione del sistema nervoso centrale.
Cosa fare se il riflesso permane?
Se il segno di Babinski non diventa positivo dopo il primo anno di vita, entro il terzo anno del bimbo è necessario eseguire qualche approfondimento. Dopo i tre anni, il segno di Babinski positivo indica una lesione corticospinale che deve essere individuata e gestita adeguatamente.
Speriamo che questo argomento sia ora più chiaro. Se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.