Non è raro che ad una donna in dolce attesa venga prescritta la cardioaspirina, a volte forse con un po’ di leggerezza. A cosa serve la cardioaspirina in gravidanza e cosa bisogna sapere? Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a fare un po’ di chiarezza sull’uso di questo farmaco nei mesi di gestazione.
- Cos’è la cardioaspirina
- Perché si usa la cardioaspirina in gravidanza?
- Cardioaspirina e preeclampsia
- Cardioaspirina e aborti ripetuti
- Quando iniziare a prendere la cardioaspirina in gravidanza?
Cos’è la cardioaspirina
Il principio attivo della cardioaspirina è lo stesso della classica aspirina, cioè l’acido acetilsalicilico. La differenza è nella quantità del principio attivo contenuto in ogni pastiglia: nel caso della cardioaspirina è di 50 mg, cioè esattamente la metà rispetta ad una normale aspirina. Appartiene alla classe degli antinfiammatori non steroidei (detti anche FANS).
La cardioaspirina, chiamata anche aspirinetta, viene spesso prescritta dopo infarto e ictus perché ha l’effetto di prevenire la formazione di trombi nel sangue. In generale svolge diverse funzioni:
- riduce l’infiammazione;
- abbassa la febbre;
- diminuisce il dolore;
- ha un effetto anticoagulante sul sangue.
Perché si usa la cardioaspirina in gravidanza?
La cardioaspirina in gravidanza dovrebbe essere prescritta quando è davvero necessaria e non come misura di prevenzione generica. Nelle donne considerate a rischio è ritenuta utile per prevenire problemi placentari, e in particolare la preeclampsia, il distacco di placenta, la morte fetale intrauterina e per prevenire aborti ripetuti.
Cardioaspirina e preeclampsia
La placenta è un organo davvero importante perché assicura che il bimbo abbia il necessario nutrimento per tutta la durata della gravidanza. È facile capire, quindi, quali conseguenze può avere sul bambino il malfunzionamento di questo organo. La preeclampsia è una complicanza che colpisce tra il 2 e l’8% delle donne in gravidanza, prevalentemente nel secondo trimestre.
Le donne che sono maggiormente a rischio di sviluppare la preeclampsia dovrebbero assumere aspirina a basso dosaggio. A raccomandarlo è il Centro Statunitense per i Servizi di Prevenzione (USPSTF), che consiglia di prendere aspirina o cardioaspirina alle donne he sviluppano complicazioni come la preeclampsia in uno stadio iniziale della gravidanza, che non manifestano i sintomi della malattia e che possono assumere in sicurezza questo principio attivo. In questo caso gli esperti hanno valutato che i benefici superano i rischi: l’aspirina a basso dosaggio usata in maniera preventiva non aumenta il rischio di distacco di placenta, emorragia post-partum, emorragia fetale intracranica o mortalità perinatale. Il suo uso, inoltre, comporta una riduzione assoluta del rischio dal 2 al 5%, una diminuzione del parto pretermine dal 2 al 4% e una diminuzione della limitata crescita uterina dall’1 al 5%.[ 1 ]
Cardioaspirina e aborti ripetuti
La perdita di un bimbo durante la gravidanza è di certo un evento dolorosissimo, ma non raro quanto si potrebbe pensare. Si stima infatti che il 5% delle donne abbia avuto due aborti consecutivi, mentre l’1% ne ha avuti addirittura 3; in entrambi i casi si parla di poliabortività. Quando questo evento si verifica tre o più volte è il caso di approfondirne le cause insieme ad uno specialista, che si muoverà su diversi fronti. In questi casi la cardioaspirina è efficace se la donna è affetta da trombofilia, cioè se il suo sangue è portato a formare coaguli: il suo principio attivo, infatti, renderà il sangue più fluido e al tempo stesso avrà l’effetto di ridurre eventuali stati infiammatori che possono influire sul buon andamento della gravidanza.
Quando iniziare a prendere la cardioaspirina in gravidanza?
Se il ginecologo ritiene che sia necessario prescrivere la cardioaspirina, in genere si consiglia di cominciare ad assumere il farmaco intorno alla 12esima settimana di gravidanza, proseguendo fino alla 16esima settimana. Questo periodo può però essere prolungato se il medico lo ritiene necessario, ma bisognerà comunque interromperne l’assunzione in prossimità del parto. Come abbiamo visto, infatti, la cardioaspirina rende il sangue più fluido e il parto è un evento che, in ogni caso, comporta sempre una certa perdita di sangue. Se questo risulta troppo fluido, il rischio è quello che si verifichino emorragie troppo abbondanti. L’assunzione dell’aspirinetta va interrotta anche in caso di reazioni allergiche, effetti collaterali gravi e sanguinamenti vaginali.
Speriamo che questo argomento un po’ complesso sia un po’ più chiaro; se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.
NOTE
1. Aifa, Aspirina a basso dosaggio per prevenire il rischio di pre-eclampsia in gravidanza