La temperatura basale è uno dei parametri da tenere sotto controllo se si desidera concepire un bambino. Un suo rialzo, infatti, è uno dei segnali più affidabili dell’ovulazione, cioè il periodo in cui è possibile rimanere incinta. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere in merito: di cosa si tratta, come e quando misurarla e quale tipo di termometro scegliere.
- Cos’è la temperatura basale
- Quando e come si misura la temperatura basale?
- Come misurare la temperatura basale per rimanere incinta
- Come leggere correttamente il grafico temperatura basale
- A cosa possono essere dovute eventuali anomalie?
Cos’è la temperatura basale
La temperatura basale non è altro che la temperatura del nostro corpo al risveglio, prima di cominciare a dedicarci a qualsiasi attività. Monitorarla costantemente permette di notare dei piccoli rialzi termici che sono sintomi di ovulazione, cioè segnalano i giorni in cui è possibile rimanere incinta. In questo particolare periodo la temperatura si stabilizza in genere intorno ai 37 gradi fino all’arrivo delle mestruazioni, ma solo misurarla quotidianamente vi farà capire quali sono i vostri valori personali a cui fare riferimento.
Quando e come si misura la temperatura basale?
Per misurare la temperatura basale correttamente è necessario munirsi di un termometro apposito, che viene appunto chiamato termometro basale. Nulla vieta di usare un normale termometro, ma il vantaggio di un termometro basale sta nella sua maggiore precisione, che permette di valutare anche minime variazioni di temperatura. I modelli più moderni sul mercato, poi, si possono collegare ad una apposita app che vi permetterà di registrare e confrontare facilmente i valori giorni dopo giorno.
La temperatura basale andrebbe misurata ogni mattina prima di alzarsi dal letto dopo almeno 3 ore di sonno, anche se l’ideale sarebbe un riposo totale di almeno 6 ore. Sarebbe ancora meglio misurarla sempre alla stessa ora, giorno dopo giorno, possibilmente prima delle 8 del mattino e ricreando sempre le stesse condizioni. Si può procedere con una misurazione per via vaginale, rettale o per bocca, anche se quest’ultimo metodo viene ritenuto meno affidabile rispetto agli altri, mentre è da evitare la misurazione per via ascellare o auricolare.
Come misurare la temperatura basale per rimanere incinta
Molte donne cominciano a misurare la temperatura basale per calcolare i giorni dell’ovulazione e individuare così il momento migliore per rimanere incinta. In questo caso si possono seguire alcune accortezze per avere un risultato più preciso, anche se – lo ricordiamo – è sempre possibile un margine d’errore. Per monitorare la temperatura basale in vista di una gravidanza bisognerebbe cominciare con le misurazioni il quinto giorno dopo l’inizio del ciclo, proseguendo fino all’inizio del ciclo successivo. La temperatura andrebbe registrata su un grafico fino al decimo di grado, in modo da avere una panoramica molto precisa e dettagliata, che riporti anche la più piccola variazione nei valori.
Come leggere correttamente il grafico temperatura basale
Ogni giorno la propria temperatura andrà registrata su un grafico che vi possa dare l’idea della situazione già al primo colpo d’occhio. Compilarlo sarà semplice: basterà riportare sull’asse verticale del vostro grafico la temperatura, sull’asso orizzontale il giorno in cui è stata rilevata.
Dopo un intero ciclo si dovrebbe notare dei cambiamenti nell’andamento della curva della temperatura: nella prima parte del ciclo, quella pre-ovulatoria, dovrebbe essere più bassa (mediamente dai 36,3 ai 36,7 gradi), poi dovrebbe abbassarsi per un solo giorno e poi risalire oltre la media precedente (di solito intorno ai 37 gradi o addirittura di più). Questo leggero rialzo termico segnala la fase luteinica del ciclo, quella in cui è possibile il concepimento. Dopo l’ovulazione la temperatura tende a rimanere più alta per qualche giorno, fino all’arrivo delle mestruazioni, quando scende nuovamente.
A cosa possono essere dovute eventuali anomalie?
L’andamento della temperatura che abbiamo visto nel paragrafo precedente è quello “standard” ma ci potrebbero essere delle eccezioni in grado di dare un aspetto differente al nostro grafico della temperatura basale. Se ad esempio notate che la vostra temperatura rimane più o meno stabile, potrebbe non essere avvenuta l’ovulazione, potreste cioè aver avuto un ciclo anovulatorio. Altri fattori che possono influenzare la temperatura basale sono influenza e in generale malattie che danno febbre, l’assunzione di farmaci, l’uso di alcol o di sostanze stupefacenti, un numero di ore di sonno insufficiente (in genere meno di 3), ma anche ansia, stress e depressione o semplicemente una nottata in cui si è dormito poco e male.
Come abbiamo visto, i fattori che possono influenzare la temperatura basale sono molti e quindi questo metodo, seppure dia una buona indicazione del periodo dell’ovulazione, non è considerato molto affidabile, soprattutto per chi, invece che cercarla, ha intenzione di evitare una gravidanza. Proprio per questo motivo è sempre necessario fare riferimento al proprio medico per capire come è meglio procedere e in caso di qualsiasi dubbio.
Speriamo che l’argomento sia un po’ più chiaro: se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.
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