Il catarro nei neonati è una delle preoccupazioni di mamma e papà: può apparire banale, ma bimbi così piccoli non sono certo in grado di soffiarsi il nasino da soli! Cosa fare, quindi? Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sul catarro nei neonati e su come eliminarlo.
- Cos’è il catarro e come si forma
- Come eliminare il catarro nei neonati?
- Quando chiamare il pediatra?
Cos’è il catarro e come si forma
L’organismo di bambini e adulti produce catarro come reazione ad uno stimolo infiammatorio provocato da virus, batteri e allergeni. Si tratta quindi di una normale risposta dell’organismo ad un fattore esterno; normalmente non desta preoccupazione e non richiede trattamenti particolari, ma solo alcune accortezze per aiutare i neonati e i bambini più piccoli a scioglierlo e ad eliminarlo.
Nello specifico, bisogna sapere che il nostro corpo è rivestito internamente che una membrana morbida ed elastica, la mucosa, che ci difende dagli agenti esterni proprio grazie ad un sottile strato di muco. Quando questa mucosa si infiamma, però, reagisce producendo grandi quantità di muco, che possono dare origine a scolo nasale, tosse grassa o muco nelle feci, per esempio. Questa reazione fisiologica è utile per proteggere i tessuti ed eliminare le tossine, ma un eccessivo accumulo di muco può dare origine a problemi come otite e sinusite.
La produzione di catarro, nei neonati come negli adulti, può essere alta o bassa. Nel primo caso interessa le alte vie respiratorie, come seni paranasali e faringe, mentre nel secondo caso colpisce trachea e bronchi. Attenzione anche al colore del muco, che può dirci alcune cose: se è di colore bianco trasparente è sintomo di una blanda infezione virale, se è giallastro testimonia un’infezione batterica mentre se è verdognolo può indicare una sinusite.
Come eliminare il catarro nei neonati?
La produzione di catarro è una normale reazione dell’organismo, insieme alla tosse che serve ad eliminarlo. In assenza di febbre o di difficoltà respiratoria non deve quindi preoccupare i genitori, che però possono mettere in pratica alcuni accorgimenti per aiutare l’organismo del piccolo a sciogliere ed eliminare il catarro in eccesso. Bisogna infatti considerare che i bambini di pochi mesi non possono soffiarsi il naso e addirittura faticano a girarsi da soli su un fianco, quindi l’intervento dei genitori sarà importante.
I lavaggi nasali
La pulizia del nasino del neonato dovrebbe essere un gesto di igiene quotidiana applicato sin dai primi giorni di vita per aiutare il bimbo a respirare meglio, gesto che diventa ancora più importante quando c’è del catarro. Il lavaggio del naso del neonato si può fare con una soluzione fisiologica oppure con una delle tante soluzioni proposte in commercio, basta che sia adeguata all’età e alle caratteristiche del piccolo. Dopo il lavaggio, non dimenticate di aspirare il muco in eccesso con un apposito aspiratore o con una pompetta oppure di far soffiare il naso se il bambino è più grande e in grado di farlo.
Attenzione a temperatura e umidità in casa
Per mantenere sane le vie aeree del neonato, ma anche dei suoi genitori, è importante fare attenzione alla temperatura in casa e al livello di umidità degli ambienti. In genere si ritiene che le condizioni ideali siano una temperatura di 20 gradi e un tasso di umidità del 60%. Se l’ambiente fosse troppo secco è possibile usare un umidificatore. Non si deve fumare in casa, specialmente negli ambienti dove soggiorna il piccolo, e l’aria deve essere cambiata frequentemente, spalancando le finestre quando il bambino si trova in un’altra stanza.
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Miele, tisane e rimedi della nonna
Anche se in genere il fai da te è sconsigliato, soprattutto quando si parla di bambini molto piccoli, ci sono alcuni “rimedi della nonna” che si possono mettere in pratica senza rischi. Anche la scienza, ad esempio, sembra confermare l’utilità di una piccola quantità di miele per dare sollievo nel caso di tosse catarrale; può essere disciolto in una bevanda calda, che ne amplificherà l’effetto e aiuterà anche ad assicurare la giusta idratazione al bimbo. Via libera anche a brodo, latte caldo, tisane e camomilla, sempre che il bambino sia abbastanza grande per assumerle.
Attenzione ai farmaci mucolitici
I farmaci mucolitici sono fortemente sconsigliati per i bambini con meno di due anni, sia perché i loro principi attivi potrebbero essere mal tollerati da bimbi così piccoli, sia perché le secrezioni così fluidificate potrebbero essere difficili da gestire. Non vanno nemmeno somministrati a bambini che tendono a presentare broncospasmo. Si dovrebbero evitare anche i sedativi per la tosse, ma se il piccolo ha difficoltà a riposare proprio per via della tosse il pediatra potrebbe prescriverli (sempre che il bimbo abbia più di due anni).
Quando chiamare il pediatra?
Il catarro nei neonati è normale e non deve destare particolari preoccupazioni, ma bisognerebbe chiedere il consiglio del proprio pediatra se si presenta accompagnato da febbre e difficoltà di respirazione, sintomi che potrebbero far pensare a bronchite, bronchiolite o broncopolmonite. Sarà ovviamente il pediatra ad approfondire la questione, a formulare una diagnosi e a stabilire una terapia.
Meglio sentire il pediatra anche se il catarro persiste per più di 7 giorni o se cambia colore e consistenza.
Ora dovreste sapere tutto ciò che riguarda il catarro nei neonati: se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.
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