Se il vostro bambino nasce con una macchia di colore bluastro nella regione lombo sacrale, quindi poco al di sopra del sederino, potreste trovarvi di fronte alla macchia mongolica che, secondo la leggenda, fa risalire le origini del piccolo alla stirpe mongola di Gengis Khan. La realtà è un po’ diversa e noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi di cosa si tratta, quando sparisce e cosa bisogna sapere.
- Cos’è la macchia mongolica
- Quali individui hanno maggiore probabilità di presentare la macchia mongolica?
- Quali sono le cause della macchia mongolica?
- Sintomi e disturbi legati alla macchia mongolica
- Quando sparisce la macchia mongolica?
- Ci sono trattamenti o rimedi?
- I miti e le leggende legate alla macchia mongolica
Cos’è la macchia mongolica
La macchia mongolica, chiamata anche macchia blu, è un tipo di melancitosi dermica congenita che si manifesta solitamente nella regione lombo-sacrale, alla base della schiena, ma chi può coinvolgere anche i glutei o altre parti del corpo come parte superiore della schiena, spalle, braccia, polsi, gambe e caviglie. Di solito non compare su viso, palmo delle mani e pianta dei piedi. Si tratta di una macchia irregolare dai bordi indistinti e caratterizzata da una colorazione bluastra, che però può tendere anche al grigio, al verde o addirittura al nero. Il suo aspetto è abbastanza simile a quello di un grosso livido e per questo motivo a volte la macchia mongolica veniva scambiata per un segnale di violenze domestiche sul piccolo. È invece un segno di nascita, di natura benigna e che tende a sparire spontaneamente.
Quali individui hanno maggiore probabilità di presentare la macchia mongolica?
La macchia mongolica riguarda maggiormente le etnie asiatiche (con incidenza superiore al 95%), quelle dell’Africa Orientale (incidenza del 90% circa) e alcune etnie di nativi americani (85% circa). Per quanto riguarda i bambini caucasici, l’incidenza si aggira tra l’1 e il 10%. Possono presentarla indifferentemente maschi e femmine.
Quali sono le cause della macchia mongolica?
La macchia mongolica si forma a causa di una proliferazione di melanociti (cioè le cellule che condizionano il colore della pelle) a livello del derma durante lo sviluppo dell’embrione: ciò significa che i melanociti si accumulano nel derma senza riuscire a raggiungere l’epidermide, ed è proprio la profondità a cui si trovano queste cellule a dare la colorazione bluastra. Perchè questo avviene? Non è ancora noto, ma in ogni caso la macchia mongolica è quasi sempre benigna e solo in rari casi si può evolvere in forma maligna.
Sintomi e disturbi legati alla macchia mongolica
Di solito la macchia mongolica è asintomatica, ciò vuol dire che non provoca dolore o fastidio al bimbo. Se però dovessero comparire sintomi come prurito o dolore e se si notassero cambiamenti nella forma e nel colore bisogna rivolgersi subito al medico. Seppure raramente, infatti, la macchia mongolica può evolversi in patologie cutanee oppure in una forma tumorale maligna.
Quando sparisce la macchia mongolica?
La macchia mongolica può avere dimensioni anche importanti, superiori ai 10 centimetri, e alcuni bambini possono presentarne più di una. La buona notizia è che questa forma di melanocitosi tende a sparire da sola, schiarendosi sempre di più fino a scomparire del tutto o quasi. Questo avviene in genere tra i 5 e i 13 anni. Seppure siano più rare, esistono anche forme di macchia mongolica permanente, che però possono essere eliminate in maniera chirurgica.
Ci sono trattamenti o rimedi?
Attualmente non esistono rimedi o trattamenti contro la macchia mongolica, anche perchè nella maggior parte dei casi tende a regredire spontaneamente. Se invece si presentasse in forma permanente, è possibile rimuoverla in maniera chirurgica oppure attraverso laserterapia. Ovviamente il parere di un dermatologo è necessario, prima di procedere, così come rivolgersi a personale specializzato ed esperto per la rimozione.
I miti e le leggende legate alla macchia mongolica
Le leggende che circolano su questa particolare macchia dei neonati sono molte. I mongoli paiono particolarmente orgogliosi di questo segno che contraddistingue la loro discendenza. Secondo loro rappresenta un’eredità lasciata da Gengis Khan ai suoi successori e, a causa della sua posizione, si pensa che sia una conseguenza dei lunghi periodi trascorsi a cavallo dal famoso conquistatore e dai suoi uomini.
In Kirghizistan si crede invece che la Madre Celeste, che protegge i bambini, li schiaffeggi delicatamente prima che nascano per congratularsi con loro per la loro presenza sulla terra, mentre i cinesi considerano la macchia mongolica un marchio divino dato per incoraggiare i neonati ad incominciare la propria vita sulla terra. Un’altra leggenda cinese vede il Re degli Inferi pungolare i più riluttanti alla reincarnazione.
In Corea la macchia mongolica è considerata un livido provocato da uno spirito sciamano per accelerare il parto; infine in Messico viene chiamata anche “patada de Cuahutemoc”, ovvero “il calcio di Cuahutemoc” per lo stesso motivo.
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