Lingua dei segni per comunicare con i bambini: cos’è e come insegnarla C'è una lingua dei segni per comunicare con i bambini che ancora non sanno parlare. Si chiama Baby Signs, vediamo di cosa si tratta e come insegnarla.

Lingua dei segni per comunicare con i bambini: cos'è e come insegnarla

I neo genitori spesso si preoccupano di non saper interpretare i bisogni e le esigenze dei loro bimbi che ancora non parlano. Non c’è da temere, presto i piccoli segnali che i neonati inviano saranno chiari e lampanti! Ad alcuni, però, piacerebbe comunicare anche in maniera diversa con i piccoli: e se vi dicessimo che c’è una lingua dei segni per comunicare con i bambini che ancora non parlano? Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sul Baby Signs e su come insegnarlo ai bambini.

Cos’è il Baby Signs?

Il Baby Signs è una sorta di lingua dei segni per comunicare con i bambini che ancora non parlano la mancanza di un linguaggio verbale, infatti, non deve portarci a credere che bimbi così piccoli non abbiano pensieri, desideri e idee, ma questo i genitori lo sanno bene! Mamma e papà sanno bene come interpretare ogni minimo segnale del proprio bimbo, ma è anche vero che a volte qualcosa sfugge in questa comunicazione e questo può risultare frustrante per entrambe le parti. Il metodo chiamato Baby Signs, che promette di facilitare lo scambio di informazioni e di idee tra genitori e bambini, nasce 40 anni fa negli Stati Uniti da un’idea delle psicologhe Linda Acredolo e Susan Goodwyn. Di cosa si tratta? Semplicemente di una forma di comunicazione gestuale che si può usare con i propri figli. Non vi preoccupate, non si tratta di una forzatura: tutti i bambini usano dei gesti per comunicare e a partire dai 7/8 mesi cominciano a farlo in maniera consapevole, quindi potrete sfruttare questa potenzialità per comunicare in maniera più chiara con il vostro bimbo.

Lingua dei segni per comunicare con i bambini2

È una vera e propria lingua dei segni?

Non si tratta di una vera e propria lingua dei segni perché manca una sintassi, ma si compone di segni facili da replicare che indicano parole singole come ad esempio “latte”, “ciuccio”, “mamma” oppure attività, concetti o sensazioni semplici. È quindi un supporto al linguaggio verbale usato dall’adulto, che dovrebbe sempre pronunciare anche la parola corrispondente, che può essere appreso dal bimbo e usato per comunicare.
Il linguaggio Baby Signs vero e proprio consiste in 175 gesti codificati e prevede anche corsi e workshop per impararli in maniera efficace, ma ognuno può creare i propri, a patto che siano semplici e intuitivi. Si può cominciare anche subito a insegnare questa lingua dei segni, fin da quando il bambino sarà in grado di vedere le mani dei genitori. Ovviamente non sarà in grado di replicarli, ma comincerà a comprenderne il significato. A partire dai 6 mesi può essere in grado di rispondere e di comunicare in maniera intenzionale.

Quali sono i vantaggi del Baby Signs?

Non avete ragione di temere che la lingua dei segni per comunicare con i bambini possa influire in maniera negativa con lo sviluppo linguistico dei piccoli, dal momento che i loro bisogni vengono compresi grazie ai gesti. Alcune ricerche hanno dimostrato che, al contrario, la comunicazione gestuale facilita lo sviluppo del linguaggio verbale. Questo avviene perché un bambino che capisce di essere compreso è più invogliato a comunicare e quindi metterà in gioco più risorse per migliorare questa abilità, anche a livello verbale. Quando avrà imparato a parlare tenderà gradualmente ad abbandonare i segni a favore delle parole, che permetteranno di esprimere anche concetti più complessi. Alcune ricerche sembrano dimostrare altri vantaggi della lingua dei segni per bambini:

  • favorisce lo sviluppo cognitivo;
  • permette di sviluppare la capacità di concentrazione;
  • migliora l’autostima, dal momento che il bambino si sente in grado di esprimere i propri bisogni e di vederli soddisfatti;
  • la relazione con i genitori è meno stressante e vengono ridotti gli scatti d’ira del piccolo quando i suoi bisogni non vengono compresi.

Lingua dei segni per comunicare con i bambini

Ci sono degli svantaggi?

In realtà non ci sono veri e propri svantaggi, ma secondo alcuni esperti questo metodo di comunicazione “artificiale” gioca molto sul senso di insicurezza dei genitori, che a volte non si sentono sicuri della propria capacità di accudire il proprio bimbo e di interpretarne i bisogni. Da sempre un neonato e i suoi genitori instaurano un modo di comunicare unico e speciale fatto di sguardi, sorrisi, espressioni, versi e anche gesti, che permette di capirsi in maniera spontanea e naturale, senza bisogno di ricorrere ad altro.

Voi cosa ne pensate? Proverete a insegnare questa lingua dei segni ai vostri bambini? Fatecelo sapere sui nostri canali social!

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