Il vostro bambino ha diarrea e vomito, magari con un po’ di febbre? Se non ci sono complicazioni, questi sono i tipici sintomi della gastroenterite bambini, una delle malattie più comuni per i nostri piccoli. Si stima infatti che tutti i bimbi con meno di tre anni di età ne abbiano almeno uno o due episodi all’anno!
Il quadro può sembrare spaventoso, soprattutto se si tratta della prima volta, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un’infezione virale transitoria, che tende a risolversi in pochi giorni con le giuste accortezze. La gastroenterite è molto contagiosa e può diffondersi facilmente all’interno della famiglia o dell’asilo nido, motivo per cui è importante sapere come comportarsi fin dai primi segnali.
Cosa fare? Noi di BlaBlaMamma vogliamo provare a darvi qualche indicazione utile su cause, sintomi, contagio, cura e prevenzione in caso di vomito e diarrea. E anche qualche consiglio pratico per affrontare con maggiore serenità questi giorni un po’ difficili.
Gastroenterite bambini, le cause
La gastroenterite nei bambini, caratterizzata principalmente da vomito e diarrea, è spesso causata da un’infezione che colpisce lo stomaco e l’intestino. Nei bambini piccoli, soprattutto sotto i 3 anni, la causa più frequente è di origine virale, ma non mancano casi legati a batteri o, più raramente, a parassiti.
Ecco le principali cause suddivise per tipologia:
- Virus: sono la causa più comune. Tra i principali troviamo il Rotavirus (per cui esiste un vaccino), l’Adenovirus e il Norovirus, tutti altamente contagiosi e facilmente trasmissibili in ambienti condivisi come asili o ludoteche.
- Batteri: in misura minore, la gastroenterite può essere causata da batteri come Salmonella, Escherichia coli, Campylobacter jejuni e Vibrio cholerae, spesso associati all’ingestione di alimenti contaminati, mal conservati o mal cotti.
- Parassiti: sono un’evenienza più rara nei Paesi con alti standard igienici come l’Italia, ma possibili in caso di viaggi in zone a rischio o di contatto con acqua contaminata.[ 1 ]
È importante ricordare che la diagnosi della causa specifica spetta sempre al pediatra, che potrà eventualmente prescrivere esami delle feci o altri accertamenti se la sintomatologia lo richiede.
Come avviene il contagio?
La trasmissione dell’infezione a stomaco e intestino, tipica della gastroenterite nei bambini, avviene principalmente per contatto diretto o indiretto con virus, batteri o, più raramente, parassiti. In particolare:
- Il contagio diretto avviene portando alla bocca mani contaminate da feci o vomito infetti (anche tracce invisibili).
- Il contagio indiretto avviene attraverso oggetti, superfici o giocattoli toccati da una persona infetta e poi manipolati dal bambino.
- La trasmissione può anche avvenire tramite alimenti contaminati (ad esempio frutta e verdura non lavate bene, carne o uova crude) oppure acqua infetta.
Alcuni agenti patogeni, come il Rotavirus, possono sopravvivere sulle superfici anche per giorni, rendendo molto facile la trasmissione, soprattutto in ambienti condivisi come asili nido, scuole materne o parchi giochi.
Se un fratellino o un altro membro della famiglia ha avuto la gastroenterite, è importante disinfettare con cura giocattoli, maniglie, bagni e biberon, e lavare frequentemente le mani di tutti. Anche asciugamani e posate dovrebbero essere personali e ben separati.
I sintomi più comuni
Diarrea e vomito sono senza ombra di dubbio i sintomi della gastroenterite bambini più frequenti, soprattutto quando l’origine è virale. Si presentano spesso insieme e possono essere particolarmente intensi, con anche 8-10 evacuazioni al giorno e vomito ripetuto nell’arco della giornata. Nei lattanti e nei bimbi piccoli, la situazione può evolvere rapidamente e per questo è importante intervenire con prontezza.
A questi sintomi principali si possono aggiungere anche:
- bruciore e crampi addominali, che possono rendere il bimbo irrequieto e lagnoso;
- inappetenza, anche totale, soprattutto nelle prime 24-48 ore;
- debolezza e fiacchezza, con meno voglia di giocare e interagire;
- sonnolenza più marcata del solito;
- febbre, spesso non troppo alta, ma a volte può superare i 38°C.
Tutte queste manifestazioni, prese singolarmente, non sono necessariamente preoccupanti. Tuttavia, il vero fattore critico da monitorare è il rischio di disidratazione, soprattutto nei bimbi sotto i 2 anni. Questo avviene quando il corpo perde più liquidi di quanti ne riesca ad assumere, a causa della frequenza delle scariche e del vomito, oltre alla difficoltà nel bere.
Alcuni segnali a cui prestare attenzione sono:
- Pelle e mucose secche (labbra screpolate, bocca asciutta);
- Ridotta produzione di pipì (pannolino asciutto da oltre 6 ore);
- Pianto senza lacrime;
- Occhi infossati o fontanella meno tesa nei neonati.
In presenza di uno o più di questi sintomi è consigliabile contattare subito il pediatra e tenere sotto controllo l’evoluzione. Le forme di disidratazione lievi possono essere gestite a casa, seguendo alcune buone pratiche. Nei casi più gravi, invece, sarà necessario ricorrere al ricovero ospedaliero per una reidratazione più rapida e sicura tramite flebo.[ 1 ]
Gastroenterite bambini: quanto dura?
La gastroenterite nei bambini ha generalmente un decorso acuto ma autolimitante, e nella maggior parte dei casi si risolve entro 3-5 giorni. Il vomito tende a scomparire più rapidamente (entro 24-48 ore), mentre la diarrea può persistere anche per 5-7 giorni, riducendosi progressivamente in intensità e frequenza.
Se dopo questo periodo i sintomi cominciano a regredire, il bambino riacquista appetito e torna a essere vivace, si può tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia, se:
- la diarrea persiste oltre una settimana,
- il bambino appare ancora molto debole,
- o compaiono nuovi sintomi come sangue nelle feci, febbre alta persistente o dolori addominali forti,
è fondamentale rivolgersi al pediatra. In questi casi potrebbe essere necessario eseguire degli esami delle feci o del sangue per escludere infezioni batteriche o parassitarie e impostare una terapia mirata.
Per tenere tutto sotto controllo, può essere utile tenere un piccolo diario con:
- numero di scariche giornaliere,
- presenza di vomito,
- idratazione e appetito,
- temperatura corporea.
Queste informazioni saranno preziose per il medico nel valutare l’andamento dell’infezione.
Cosa fare quando il bambino ha vomito e diarrea?
Quando il bambino ha vomito e diarrea, il punto di riferimento principale resta sempre il pediatra di fiducia, che conosce la storia clinica del piccolo e può valutare con precisione la gravità del quadro.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi lievi o moderati, è possibile gestire la situazione anche a casa seguendo alcune indicazioni fondamentali:
- Se il bambino ha più di due mesi e gli episodi di diarrea o vomito sono contenuti (meno di 7-8 al giorno), si può iniziare con la somministrazione di una soluzione reidratante orale, acquistabile in farmacia. Aiuta a reintegrare acqua, sali minerali e zuccheri essenziali.
- Se è presente il vomito, è meglio somministrare la soluzione un cucchiaino alla volta ogni 5-10 minuti, per evitare di stimolare ulteriormente lo stomaco.
- Si possono aggiungere fermenti lattici o probiotici specifici per bambini, che aiutano a ristabilire l’equilibrio della flora intestinale e possono ridurre la durata della diarrea.
Cosa evitare:
- Non somministrare antibiotici di propria iniziativa. Anche se l’origine fosse batterica, la terapia va decisa sempre dal medico.
- Evitate anche farmaci antidiarroici o antiemetici senza prescrizione: possono essere controproducenti nei bambini piccoli.[ 1 ]
Se si presentano una o più delle seguenti condizioni, è consigliabile recarsi al Pronto Soccorso:
- Diarrea con più di 8 scariche in 24 ore;
- Vomito persistente che impedisce l’assunzione di liquidi;
- Segnali evidenti di disidratazione (bocca secca, pannolino asciutto da molte ore, sonnolenza anomala);
- Bambino con meno di due mesi di età;
- Presenza di sangue nelle feci o febbre superiore ai 39°C.
In questi casi, l’idratazione potrà essere effettuata per via endovenosa in ospedale, in tutta sicurezza.
E l’alimentazione?
Nelle fasi iniziali della gastroenterite, quando i sintomi sono più intensi, il bambino tende spontaneamente a rifiutare il cibo. In questi momenti è importante non forzarlo: l’organismo ha bisogno di concentrare le energie sul recupero. Il punto fondamentale è invece incoraggiarlo a bere, anche solo pochi sorsi d’acqua o soluzione reidratante a intervalli regolari, per prevenire il rischio di disidratazione.
Una volta che l’appetito comincia a tornare, è possibile reintrodurre gradualmente i pasti. Non è necessario seguire una dieta “in bianco” rigida: studi recenti hanno dimostrato che non ci sono benefici nel limitare troppo la varietà dei cibi e che un’alimentazione priva di stimoli può rallentare il recupero.
Si consiglia di puntare su:
- piatti semplici e ben digeribili (riso, patate lesse, carni magre, verdure cotte);
- alimenti che piacciono al bambino e che non irritano l’intestino (evitando cibi grassi, fritti o troppo zuccherati);
- eventuale proseguimento dell’allattamento al seno nei lattanti, senza alcuna interruzione.
In pochi giorni il bambino tornerà a mangiare con appetito e l’intestino ritroverà il suo equilibrio.[ 1 ]
La gastroenterite bambini si può prevenire?
Prevenire del tutto la gastroenterite non è sempre possibile, ma adottare alcune semplici abitudini può ridurre notevolmente il rischio di contagio, soprattutto nei periodi in cui virus e batteri circolano maggiormente (come in inverno o nei luoghi affollati).
Ecco alcune buone pratiche igieniche da mettere in atto ogni giorno:
- Lavare frequentemente le mani, soprattutto prima dei pasti e dopo il cambio del pannolino o l’uso del bagno;
- Non condividere tovaglioli, posate, bicchieri, bottiglie o asciugamani tra i bambini e gli adulti;
- Prestare attenzione alla manipolazione e conservazione degli alimenti, lavando bene frutta e verdura e cuocendo a fondo carne e uova;
- Evitare uova crude o preparazioni che le contengano (come la maionese fatta in casa);
- Non lasciare alimenti facilmente deperibili a temperatura ambiente per più di due ore.
Se in casa c’è una persona con gastroenterite, le misure igieniche vanno intensificate:
- Tenere il bambino a casa da scuola o dall’asilo finché non sono passate almeno 48 ore dalla scomparsa dei sintomi;
- Lavare e disinfettare le mani più spesso del solito, usando preferibilmente acqua e sapone o soluzioni idroalcoliche;
- Disinfettare regolarmente superfici e oggetti toccati frequentemente (bagno, fasciatoi, giochi);
- Lavare separatamente indumenti, lenzuola e asciugamani della persona malata.
Infine, è bene sapere che esiste un’efficace vaccinazione contro il Rotavirus, la causa più frequente di gastroenterite nei neonati e nei bambini piccoli. Il vaccino è gratuito, sebbene non obbligatorio, ed è incluso nel calendario vaccinale italiano per i primi mesi di vita.
Tutto ciò che riguarda la gastroenterite bambini dovrebbe ora essere più chiaro e semplice da affrontare. Con le giuste accortezze, nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo che si risolve in pochi giorni, senza complicazioni. Conoscere i segnali da monitorare e sapere come intervenire può fare davvero la differenza.
Domande frequenti sulla gastroenterite nei bambini
Gastroenterite bambini solo vomito: cosa fare?
Se il bambino presenta solo vomito, senza diarrea, potrebbe trattarsi di una forma iniziale di gastroenterite o di un’altra irritazione gastrointestinale. È importante offrire piccole quantità di liquidi a intervalli regolari (anche solo un cucchiaino ogni 5-10 minuti), preferibilmente con soluzioni reidratanti orali. Se il vomito è persistente o impedisce di assumere liquidi, meglio contattare il pediatra.
Gastroenterite bambini: durata?
La durata della gastroenterite varia in base alla causa e all’età del bambino. In media, si risolve in 3-5 giorni. Il vomito tende a scomparire prima (entro 48 ore), mentre la diarrea può protrarsi fino a una settimana. Se i sintomi persistono oltre questo periodo o peggiorano, è opportuno consultare il medico.
Gastroenterite virale bambini: come affrontarla?
La gastroenterite virale è la forma più comune nei bambini. Si affronta con riposo, idratazione costante, soluzioni reidratanti orali e, su consiglio del pediatra, fermenti lattici o probiotici. Non vanno somministrati antibiotici, poiché sono inefficaci contro i virus. È fondamentale monitorare i segnali di disidratazione.
Sintomi gastroenterite bambini: quali sono?
I sintomi più frequenti sono vomito, diarrea frequente, crampi addominali, inappetenza, febbre lieve, debolezza e sonnolenza. Nei bambini molto piccoli bisogna prestare particolare attenzione alla comparsa di segni di disidratazione, come bocca secca, pannolini asciutti o pianto senza lacrime.
Gastroenterite bambini cosa mangiare?
Durante la fase acuta il bambino potrebbe non voler mangiare: è normale e non va forzato. Quando torna l’appetito, è possibile reintrodurre gradualmente alimenti semplici e digeribili come riso, patate lesse, carni bianche e frutta cotta. Non è necessario seguire una dieta in bianco rigida: l’importante è evitare cibi fritti, grassi o troppo zuccherati.
NOTE
1. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Gastroenteriti nel bambino