Nidazione, cosa sapere su una delle prime fasi della gravidanza La nidazione è una delle prime, delicate fasi della gravidanza. Vediamo tutto quello che c'è da sapere sull'impianto dell'embrione nell'utero materno.

Nidazione, cosa sapere su una delle prime fasi della gravidanza

La nidazione, o impianto, è una delle primissime fasi della gravidanza, quella in cui l’embrione di stabilisce nell’utero per poi cominciare a crescere e a svilupparsi. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarsi tutto quello che c’è da sapere su questa delicata fase: come si svolge, quali sono i sintomi da riconoscere e cosa sono le perdite da impianto.

Cos’è la nidazione

Rimanere incinta è un processo delicato e complesso; dopo la fecondazione dell’ovulo, una delle fasi cruciali è proprio quella della nidazione, chiamata anche impianto dell’embrione nell’utero.
Di cosa si tratta esattamente? La nidazione è il momento in cui l’ovulo fecondato si impianta nell’utero della donna dopo aver percorso le tube di Falloppio. Dopo la fecondazione questo insieme di cellule è chiamato blastocisti; in questo delicato momento deve “aggrapparsi” alla mucosa dell’utero e cominciare a trarre nutrimento dal corpo della futura mamma per poter crescere e svilupparsi fino al momento della nascita. Questo passaggio dà il via libera alla produzione di alcuni ormoni indispensabili per la gravidanza, prime fra tutte le Beta HCG, il cui aumento segnala senza possibilità di errore l’avvenuto impianto dell’ovulo fecondato e l’inizio della gravidanza.

Nidazione, cosa sapere su una delle prime fasi della gravidanza

Quando avviene l’impianto?

L’impianto dell’embrione avviene di norma in una finestra di tempo molto breve, tra il terzo e l’ottavo giorno dopo il concepimento. Non tutte le donne sono uguali, quindi si possono anche verificare annidamenti precoci o tardivi; l’unico modo per sapere con certezza se si è incinta è quello di fare il test di gravidanza.

I sintomi dell’impianto

I sintomi dell’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero materno[ 1 ] sono spesso sottovalutati perché scambiati con i comuni sintomi premestruali. In realtà, in caso di nidazione, i sintomi sono dovuti alle modifiche a cui il corpo della mamma si sta preparando per accogliere il bimbo che crescerà al suo interno per nove mesi. Si possono riscontrare:

  • spotting, cioè piccole perdite di colore rosato o marroncino;
  • dolori addominali e piccoli crampi simili a quelli mestruali;
  • perdite vaginali: il muco in questo caso ha una consistenza più densa del solito ed è di colore biancastro o trasparente;
  • sensazione di tensione al seno causata dal rapido aumento dei livelli di estrogeni, progesterone e HCG;
  • gonfiore addominale durante la digestione;
  • stitichezza;
  • aumento della diuresi;
  • nausea, probabilmente il sintomo più comunemente associato alla gravidanza;
  • mal di testa;
  • sbalzi d’umore;
  • alcune donne sembrano sperimentare un calo della temperatura basale per un giorno in concomitanza dell’impianto, altre invece riscontrano un aumento della temperatura basale.

Cosa sono le perdite da impianto?

Molte donne – si stima addirittura il 25%, cioè una su quattro – soffre di spotting durante il primo trimestre. La nidazione è una delle cause di questo sanguinamento, conosciuto anche con il nome di perdite da impianto. Spesso queste piccole perdite vengono confuse con un ciclo mestruale particolarmente lieve. In genere, però, le perdite da impianto hanno una colorazione rosata o marroncina.

Calcolo nidazione e test di gravidanza, cosa sapere

Il calcolo della nidazione non può prescindere dal calcolo dell’ovulazione, che può essere effettuato con diversi metodi, da quello della temperatura basale al monitoraggio con gli stick ovulazione. Dal momento dell’ovulazione bisogna calcolare dai 3 agli 8 giorni per l’impianto, anche se in alcuni casi di nidazione tardiva si può arrivare anche a 12 giorni.
I test di gravidanza più sensibili possono segnalare l’inizio di una gravidanza già a partire dal 12esimo giorno dopo l’ovulazione, ma la loro attendibilità cresce con il passare dei giorni successivi alla nidazione. Con un test di gravidanza per il prelievo delle Beta HCG nel sangue è invece possibile avere un risultato attendibile già dal nono giorno post ovulazione, anche se andrà comunque ripetuto dopo il primo giorno di ritardo del ciclo mestruale per seguire l’evoluzione del valore di questo ormone.

Speriamo che l’argomento sia ora più chiaro, se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.

NOTE


1. Mayo Clinic, Symptoms of pregnancy: What happens first