Emangioma infantile: cos’è, come riconoscerlo e quando preoccuparsi L'emangioma infantile è un tumore vascolare benigno, ma questo termine non deve spaventarvi: si tratta di un fenomeno che spesso scompare spontaneamente con la crescita! Scopriamo come riconoscerlo e cosa fare per curarlo al meglio.

Emangioma infantile cos'è e cosa fare

Una macchia rossa sulla pelle, un piccolo rigonfiamento bluastro o violaceo, che compare nelle prime settimane di vita: può trattarsi di un emangioma infantile. Anche se il termine “tumore” può destare preoccupazione, l’emangioma infantile è una formazione benigna dei vasi sanguigni e rappresenta una delle anomalie vascolari più comuni nei neonati.

In molti casi non comporta rischi gravi per la salute e tende a regredire spontaneamente con la crescita del bambino. Tuttavia, è importante riconoscerlo, monitorarlo e, se necessario, intervenire per evitare complicazioni legate alla posizione o alla dimensione della lesione. Vediamo quindi insieme cos’è l’emangioma infantile, come si riconosce, quali sono i potenziali rischi, quando è il caso di approfondire con esami o trattamenti e cosa fare per affrontarlo con serenità.

Emangioma infantile: cos’è e come si presenta

L’emangioma infantile è un tumore vascolare benigno che si manifesta nei primi mesi di vita e colpisce circa il 5-10% dei neonati. Nonostante la definizione medica possa intimorire, si tratta di una proliferazione anomala ma non pericolosa dei vasi sanguigni, che nella maggior parte dei casi tende a regredire spontaneamente nel tempo.

L’emangioma infantile può essere presente già alla nascita oppure comparire nelle prime settimane di vita. In genere cresce rapidamente nei primi mesi, per poi rallentare e iniziare una fase di regressione graduale che può durare anche diversi anni. Il picco di crescita si verifica intorno ai 3-6 mesi, mentre la scomparsa spontanea avviene di solito entro i 5-10 anni.

Dal punto di vista estetico, l’emangioma infantile può avere diversi aspetti:

  • una macchia rossa brillante sulla pelle, simile a una voglia;
  • un rigonfiamento morbido e violaceo, più profondo e sottocutaneo;
  • una forma mista, con componente sia superficiale che profonda.

Le zone più colpite sono la testa, il collo, il viso e il tronco[ 1 ], ma l’emangioma infantile può comparire ovunque. Nella maggior parte dei casi si presenta come lesione singola, ma in rari casi possono essere presenti emangiomi multipli.

Anche se nella maggior parte dei casi è innocuo, è importante riconoscerlo e monitorarlo fin dalla comparsa, soprattutto se cresce rapidamente, cambia colore, sanguina o si trova in punti delicati come occhi, bocca o area genitale.

Emangioma infantile cos'è e cosa fare

Diagnosi dell’emangioma infantile: come riconoscerlo

La diagnosi dell’emangioma infantile è per lo più clinica, cioè basata sull’osservazione diretta della pelle del bambino da parte del pediatra o del dermatologo. In genere non servono esami invasivi, soprattutto nei casi più comuni e superficiali. L’aspetto tipico, la localizzazione e il decorso clinico sono spesso sufficienti per riconoscerlo con chiarezza.

Tuttavia, in presenza di emangiomi profondi, molto estesi, in posizioni particolarmente delicate (come vicino agli occhi o alle vie respiratorie), oppure se la lesione ha un aspetto atipico, lo specialista può richiedere alcuni esami di approfondimento, come:

  • Ecocolordoppler: per valutare il flusso sanguigno e la profondità della lesione;
  • Risonanza magnetica (RMN): utile nei casi complessi o per visualizzare eventuali strutture coinvolte;
  • Biopsia cutanea: molto rara, richiesta solo se c’è il dubbio che si tratti di un’altra patologia vascolare.

Anche i genitori giocano un ruolo fondamentale nella diagnosi: sono infatti loro i primi a notare la comparsa di una macchia sospetta, spesso di colore rosato, rosso o bluastro, che tende a crescere velocemente nei primi mesi. Proprio per questo è importante segnalare al pediatra qualsiasi anomalia cutanea persistente o in evoluzione, anche se inizialmente piccola o poco evidente.

Una diagnosi precoce permette di stabilire fin da subito se è sufficiente un monitoraggio nel tempo oppure se è il caso di intervenire con una valutazione specialistica o con un trattamento mirato.

Emangioma infantile: rischi e complicazioni possibili

Nella maggior parte dei casi, l’emangioma infantile non comporta rischi per la salute del bambino e segue un decorso benigno, con crescita nei primi mesi di vita e regressione spontanea nel tempo. Tuttavia, in alcune situazioni può dare origine a complicazioni locali o interferire con funzioni importanti, motivo per cui è sempre consigliabile monitorarne l’evoluzione con attenzione.

Le complicazioni più comuni si verificano durante la fase di crescita rapida e riguardano soprattutto gli emangiomi localizzati in aree delicate:

  • Ulcere e sanguinamenti, in particolare se l’emangioma è soggetto a sfregamenti (labbra, area genitale, pieghe cutanee);
  • Infezioni batteriche locali in caso di lesione ulcerata o aperta;
  • Problemi alla vista se l’emangioma si trova sulle palpebre, con rischio di astigmatismo o ambliopia (occhio pigro);
  • Difficoltà respiratorie in caso di emangiomi larino-faringei o localizzati nella zona subglottica, che possono causare ostruzione parziale delle vie aeree;
  • Alterazioni estetiche permanenti, soprattutto se la lesione è molto estesa o profonda e non regredisce completamente.

Anche se queste complicazioni si verificano solo in una minoranza di casi, è importante conoscerle per poter intervenire tempestivamente. Un monitoraggio attivo, condiviso con il pediatra o con uno specialista, aiuta a individuare eventuali segnali d’allarme e ad agire con prontezza per evitare conseguenze più serie.

Come si cura l’emangioma infantile e quando intervenire

Nella maggior parte dei casi, l’emangioma infantile non richiede alcun trattamento, perché tende a regredire spontaneamente nel corso degli anni, lasciando solo lievi segni o, a volte, nessuna traccia. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è opportuno intervenire precocemente, per prevenire complicazioni funzionali, estetiche o psicologiche.

Il trattamento è indicato nei seguenti casi:

  • Emangiomi ulcerati o sanguinanti, che causano dolore, infezioni o fastidi continui;
  • Lesioni in aree funzionali (occhi, bocca, naso, vie respiratorie, area genitale) che interferiscono con vista, respirazione, alimentazione o sviluppo motorio;
  • Emangiomi molto estesi o sfiguranti, che potrebbero lasciare cicatrici permanenti o creare disagio psicologico nel tempo;
  • Emangiomi che non mostrano segni di regressione oltre il primo anno di età o che continuano a crescere oltre le aspettative.

Tra i trattamenti più utilizzati troviamo:

  • Propranololo orale, un betabloccante che ha rivoluzionato la cura dell’emangioma infantile: riduce il volume della lesione in modo efficace e sicuro nella maggior parte dei casi;
  • Propranololo topico (in gel), indicato per emangiomi superficiali e di piccole dimensioni;
  • Cortisonici sistemici, usati raramente, nei casi in cui il propranololo non sia indicato o tollerato;
  • Laser vascolare, utile per emangiomi residui o per accelerare la regressione di quelli superficiali;
  • Chirurgia, riservata a casi selezionati, in genere dopo la regressione spontanea, per correggere esiti cicatriziali o deformazioni persistenti.

Il percorso terapeutico deve sempre essere valutato da un centro specializzato in anomalie vascolari, che possa offrire una presa in carico multidisciplinare e proporre la soluzione più adatta in base al singolo caso.

Cosa fare se il bambino ha un emangioma infantile

Se al neonato compare una macchia sospetta o un rigonfiamento anomalo sulla pelle, la prima cosa da fare è parlarne con il pediatra, che valuterà se si tratta effettivamente di un emangioma infantile e se è necessario un controllo specialistico.

Nella maggior parte dei casi, sarà sufficiente monitorare l’evoluzione della lesione nel tempo, prestando attenzione a eventuali cambiamenti di colore, dimensione o consistenza. È utile anche annotare con foto l’aspetto iniziale e l’eventuale evoluzione mese dopo mese, così da fornire al medico un quadro chiaro.

Ecco alcuni consigli pratici da seguire:

  • Non applicare creme, pomate o rimedi fai-da-te senza indicazione del pediatra;
  • Proteggere la zona da sfregamenti e traumi, soprattutto se l’emangioma è sporgente o in una zona soggetta a contatti;
  • Prestare attenzione a segnali di complicazione come sanguinamento, ulcerazione, arrossamento anomalo o dolore;
  • Affidarsi a un centro specializzato in caso di lesioni estese, localizzate in aree delicate o in crescita rapida.

Ricordiamo che l’emangioma infantile, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente e non lascia conseguenze. Tuttavia, essere informati e consapevoli aiuta i genitori a gestire la situazione con maggiore tranquillità, sapendo quando osservare e quando invece è importante intervenire.

Nella maggior parte dei casi, l’emangioma infantile è una condizione benigna che tende a regredire da sola con il tempo, senza lasciare segni evidenti. Tuttavia, riconoscerlo precocemente e sapere quando è il caso di intervenire può fare la differenza, soprattutto se la lesione è localizzata in zone delicate o mostra segni di complicazione.

Restare in ascolto, confrontarsi con il pediatra e affidarsi a centri specializzati quando serve sono i passi giusti per affrontare l’emangioma infantile con consapevolezza e serenità.

Avete avuto esperienze con un emangioma infantile? Scriveteci nei commenti o sui nostri canali social: il confronto tra genitori è sempre prezioso!

NOTE


1. Ospedale Bambino Gesù, Emangiomi infantili ed altri tumori vascolari