Tutto quello che c’è da sapere sulla rosolia in gravidanza Molte future mamme hanno il timore di prendere la rosolia in gravidanza a causa dei possibili rischi per il bambino. Cosa fare per immunizzarsi ed evitare ogni pericolo?

Tutto quello che c'è da sapere sulla rosolia in gravidanza

Prendere la rosolia in gravidanza è una delle preoccupazioni di molte donne in dolce attesa. Questa paura è giustificata dalle possibili complicanze di questa malattie, che in genere presa da bambini non dà particolari problemi. La cosa migliore, quindi, sarebbe aver già avuto la rosolia in età pediatrica, ma se non è così? Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sulla rosolia in gravidanza.

Cosa sapere sulla rosolia?

La rosolia è una malattia esantematica causata dal Rubivirus. In genere colpisce i bambini e dà luogo a sintoni come febbre moderata, ingrossamento dei linfonodi della nuca e laterocervicali ed esantema con piccole macchie rosa su tutto il corpo. In genere, per quanto riguarda i bimbi, non ci sono ulteriori complicanze e in alcuni rari casi addirittura non presenta sintomi. È però molto contagiosa e si trasmette tramite goccioline prodotte dal fiato della persona malata oppure con il contatto con le secrezioni nasali della persona infetta.

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Le complicanze della rosolia in gravidanza

Nessun problema, quindi? Non proprio, dal momento che in gravidanza le cose cambiano drasticamente. Se infatti la futura mamma non ha avuto la rosolia da bambina e quindi non è immunizzata, rischia di contrarre questa malattia durante la gravidanza. Questo virus può attraversare la placenta e attaccare anche il feto; nel 90% dei casi le conseguenze sono molto gravi.
Le complicanze della rosolia in gravidanza possono essere diverse a seconda del momento in cui si contrae la malattia: nelle prime sedici settimane di gravidanza il rischio di conseguenze per il feto è del 90% circa. Si può quindi andare incontro ad aborto spontaneo oppure malformazioni gravi derivanti da quella che viene chiamata sindrome della rosolia congenita. Le sue manifestazioni più comuni sono cataratta e difetti alla vista, sordità, malformazioni cardiache, danni epatici e splenici e ritardo mentale. Se la rosolia viene contratta dopo la ventesima settimana, invece, raramente si manifestano malformazioni.[ 1 ]

Come sapere se si è immunizzate?

Ci sono molte persone che non ricordano se hanno già avuto la rosolia da bambini oppure che non possono escludere con certezza di averla avuta, magari in forma asintomatica. In questo caso ci si può sottoporre al rubeo-test, che tramite un semplice prelievo di sangue permette di sapere se si hanno già gli anticorpi contro questa malattia. La buona notizia, infatti, è che ci si può ammalare una volta sola: la rosolia lascia un’immunità permanente nei confronti della malattia.

L’importanza del vaccino per la rosolia

Chi non risulta immunizzato e sta pensando al concepimento ha un’arma a sua disposizione: il vaccino contro la rosolia. In genere il rubeo-test viene prescritto di routine tra gli esami preconcezionali ed è quindi sempre più difficile arrivare ad una gravidanza senza sapere se si è immuni o meno. C’è quindi tutto il tempo per sottoporsi al vaccino per la rosolia, una semplice iniezione sottocute a base di ceppi di virus viventi attenuati. È però controindicato se la gravidanza è già in corso, quindi meglio pensarci per tempo! Dopo il vaccino, molti pediatri consigliano di aspettare da uno e tre mesi prima di tentare una gravidanza. É importante vaccinarsi perché le possibili conseguenze per il nostro bimbo, come abbiamo visto, sono davvero gravi e una volta che l’infezione è in atto non ci sono terapie specifiche per poterne contrastare gli effetti.

Tutto quello che c'è da sapere sulla rosolia in gravidanza

E chi non è immune e non ha fatto il vaccino?

Se per qualsiasi motivo si arriva ad una gravidanza senza essere immunizzate è necessario mettere in atto ogni precauzione per evitare di esporsi al contagio, soprattutto nelle prime settimane di gestazione. Il ginecologo potrà dare importanti indicazioni, soprattutto se si lavora a stretto contatto con i bambini, magari sottoponendo la futura mamma ad una profilassi per potenziare le difese immunitarie.

Tutto ciò che c’è da sapere sulla rosolia in gravidanza ora dovrebbe essere chiaro. Voi l’avete avuta in età infantile? Fatecelo sapere sui nostri canali social!

NOTE


1. Epicentro, Rosolia