Metodo EC (elimination communication): di cosa si tratta Se siete convinti che il pannolino per i neonati sia assolutamente necessario, date un'occhiata al metodo EC: potreste cambiare idea! Vediamo insieme tutto quello che c'è da sapere sull'argomento.

Metodo EC (elimination communication): di cosa si tratta

La quasi totalità dei neo genitori è convinta che il pannolino per il proprio bimbo sia indispensabile e si limitano a scegliere tra pannolini tradizionali e pannolini lavabili ed ecologici di diverso tipo. E se questo non fosse del tutto vero? Si sta infatti facendo strada il metodo EC elimination communication, chiamato anche IPT infant potty training, ovvero educazione precoce al vasino. Secondo alcuni, questo metodo permetterebbe di saltare del tutto o quasi la fase del pannolino. È davvero possibile? Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.

Cos’è il metodo EC elimination communication

Il metodo Ec punta ad eliminare precocemente oppure a non utilizzare del tutto il pannolino basandosi sull’interpretazione dei segnali del neonato e sulla regolarità dei suoi bisogni fisiologici. Cogliendo al volo i primi segnali che il piccolo manda quando deve fare la pipì o la cacca, si potrà posizionare il bimbo sul vasino in modo che possa espletare lì i suoi bisogni. Il metodo è spiegato nel libro Diaper Free! The Gentle Wisdom of Natural Infant Hygiene di Ingrid Bauer, che sostiene che si possa crescere un bimbo senza usare i pannolini, se non occasionalmente. Il nome del metodo – elimination communication – sottolinea proprio l’importanza della comunicazione tra il neonato e chi si occupa di lui, che imparerà a interpretare in maniera sempre più chiara e precoce i segnali del bambino.

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Il neonato e il controllo degli sfinteri

Normalmente si ritiene che il controllo completo degli sfinteri si raggiunga non prima dei 18 mesi, ma studi più recenti hanno dimostrato che in realtà gli sfinteri dei lattanti siano più funzionanti di quanto si ritiene comunemente. Non stiamo dicendo che un neonato sia in grado di controllare volontariamente gli sfinteri, ma che anche i bambini molto piccoli esercitano un controllo involontario su questa muscolatura, infatti urinano e defecano più volte al giorno. In caso contrario, espellerebbero urina e feci in maniera continua. Nel metodo EC è compito dei genitori tenere conto della regolarità delle evacuazioni del piccolo e a cogliere i segnali precoci di scariche e minzioni.

Quando si può cominciare?

I neo genitori possono cominciare a cercare di cogliere i segnali del bimbo fin da subito, ma sappiamo benissimo che quello dopo il parto è un periodo intenso e faticoso. La maggior parte dei genitori attratti da questo metodo comincia a fare pratica dopo il secondo o il terzo mese. La prima cosa da fare è osservare attentamente il neonato e i suoi segnali per un paio di giorni, cercando di cogliere i segnali che manda e tenendo conto degli orari, anche in base alle poppate o ai biberon di latte che beve.

Metodo EC (elimination communication) di cosa si tratta

Quali sono i segnali da cogliere?

Ogni bambino è unico anche nel modo di comunicare, quindi sarà chi si occupa di lui a dover cogliere i segnali caratteristici di ogni bambino che anticipano il bisogno di urinare o di defecare. Possono essere ad esempio:

  • un pianto particolare, in genere meno acuto di quello dovuto alla fame;
  • versi e suoni particolari;
  • smorfie del viso;
  • irrequietezza;
  • in caso di defecazione, il viso del bimbo potrebbe arrossarsi;
  • toccarsi il pancino o i genitali;
  • contrazioni della pancia;
  • trattenere il respiro per un istante.

Soprattutto per quanto riguarda la pipì, nei primi mesi di vita potrebbe non essere facile cogliere tempestivamente i segnali. Niente paura: basta armarsi di tempo, pazienza e del necessario per far fronte a piccoli incidenti di percorso!

L’importanza degli orari

Se i segnali del piccolo sono poco percepibili, un aiuto in più può venire dagli orari e dalla relazione con i pasti. Nei primi mesi di vita, ad esempio, il bimbo defeca subito dopo la pappa, mentre in genere fa la pipì appena sveglio e poi a intervalli regolari.

Cosa fare?

Una volta che si riesce a cogliere il momento giusto, si può posizionare il bimbo su un bacinella da tenere sempre vicino a sé oppure, quando il bambino sarà in grado di stare seduto, metterlo sul vasino, sostenendolo se necessario. All’inizio probabilmente non filerà tutto liscio: ci vorrà un po’ di tempo e di pazienza, tutto il necessario per far fronte a piccoli incidenti e l’accortezza di vestire il bambino con indumenti comodi, che si possano togliere in pochi istanti. Non è necessario rinunciare sempre e comunque ai pannolini: si può scegliere di usarli ad esempio di notte, quando ci si trova fuori casa oppure in occasione di lunghi viaggi.

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Tutti i pro e contro del metodo elimination communication

Come per tutte le cose, anche questo metodo presenta una serie di pro e contro da valutare. Tra i vantaggi possiamo elencare:

  • fare una scelta eco friendly, che evita di buttare via una grande quantità di pannolini tradizionali ogni giorno;
  • un risparmio di denaro, dato che si limita molto o addirittura si limita la necessità di acquistare pannolini;
  • la possibilità di evitare eritemi e irritazioni da pannolino;
  • saltare del tutto o in parte la fase dello “spannolinamento”.

I contro sono relativi soprattutto alla quantità di tempo e di pazienza richiesti per poter praticare il metodo EC, senza contare la necessità di lavare i vestiti del bimbo e i propri e di pulire diverse superfici in caso di incomprensioni, soprattutto nei primi tempi. Per una neo mamma alle prese con il primo bambino aggiungere anche questa difficoltà potrebbe essere davvero troppo!

Voi avete mai provato il metodo EC? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere sui nostri canali social!