Babywearing, di cosa si tratta e quali sono i pro e i contro Conoscete già il babywearing? Vediamo tutti i benefici di cui possono beneficiare le “mamme canguro” e i loro bambini e qualche consiglio per portare il bimbo in fascia in sicurezza.

babywearing

Si vedono sempre più spesso mamme che passeggiano con il loro bambino “indossato” in una fascia. Pur trattandosi di una pratica antica, il babywearing – così si chiama questa modalità di portare il bambino – sta conoscendo una fase di riscoperta e di popolarità sempre maggiore. Noi di BlaBlaMamma vogliamo portarvi alla scoperta di questo mondo, spiegandovi tutto quello che c’è da sapere per diventare una “mamma canguro”.

Cos’è il babywearing

Questa pratica antichissima e diffusa in tutto il mondo consiste nel portare il bambino in una fascia, in un marsupio o in un altro supporto che permetta al bambino di essere “indossato”, come dice la parola stessa. Il babywearing è nato per necessità: in Paesi come Africa e India, infatti, fin dal lontano passato è radicata l’abitudine di portare il proprio bambino in fascia per continuare a svolgere le attività quotidiane. Nei Paesi industrializzati è diffuso solo da poche decine di anni grazie ai numerosi benefici del babywearing, che sono in linea con un modello di genitorialità più incline al contatto e all’attaccamento.

I benefici del babywearing per il bambino

Il babywearing permette al bambino di provare una sensazione di protezione e sicurezza grazie al fatto che la fascia ricrea un ambiente simile a quello del grembo materno: il piccolo, stretto alla mamma, ne può sentire l’odore, il calore e il battito cardiaco, soddisfacendo il suo bisogno di contatto.

I benefici del babywearing per il bambino, però, non sono finiti qui. Portare il bambino in fascia, infatti:

  • contribuisce a migliorare lo sviluppo neuro-motorio del bambino;
  • sviluppa nel bambino il senso dell’equilibrio necessario per mantenersi aderente al corpo della mamma;
  • allevia i fastidi correlati a reflusso gastroesofageo e coliche;
  • favorisce il corretto sviluppo delle anche;
  • favorisce l’attaccamento al seno;
  • migliora il sonno del piccolo;
  • aiuta il bimbo a mantenere una temperatura corporea adeguata;
  • riduce il rischio di plagiocefalia, cioè l’appiattimento della testolina causato dall’appoggio prolungato durante il sonno e i riposini;
  • durante le passeggiate in città permette al bambino di non respirare i gas di scarico perchè è posizionato più in alto;
  • facilita l’interazione del bambino con l’ambiente circostante;
  • favorisce il legame tra mamma e bambino.[ 1 ]

Il bambino, inoltre è in genere più tranquillo perchè appagato dal contatto con la mamma e quindi tende a piangere meno.[ 2 ]

I benefici del babywearing per la mamma

I vantaggi del babywearing, però, non sono tutti per il bambino: anche la mamma ne avrà una serie di vantaggi fisici, psicologici e pratici:

  • il contatto con il bambino aumenta il livello di ossitocina, cosa che favorisce il legame e l’empatia con il bambino, facilita l’allattamento al seno e riduce il rischio di depressione post partum[ 2 ];
  • il legame tra mamma e figlio risulta fortificato;
  • permette alla mamma di affaticare meno schiena, spalle e arti distribuendo meglio il peso del bambino;
  • consente di avere le mani libere per svolgere altre attività, nel rispetto della sicurezza di entrambi;
  • permette di soddisfare immediatamente i bisogni del bambino;
  • consente alla mamma di fare a meno di carrozzina e passeggino quando esce per una passeggiata;
  • consente di tonificare la muscolatura della mamma.[ 1 ]

babywearing benefici

Gli accessori più usati per il babywearing

Si fa presto a dire fascia, ma la verità è che per praticare il babywearing c’è una grande varietà di accessori: ognuna potrà scegliere quello che meglio si adatta alle sue esigenze e a quelle del suo bambino. Si può scegliere tra:

  • fascia elastica: è la prima che si consiglia e regge neonati che pesano fino a 6-8 kg. Consente di trasportare il bambino pancia a pancia, rispettando la sua fisiologia. Le sue dimensioni sono di circa 50×70 cm;
  • fascia di tessuto rigida, adatta a bambini che già reggono bene la testolina, quindi di circa 3 o 4 mesi. Si tratta di una fascia lunga quasi 5 metri che può essere realizzata con vari tipi di tessuto e con la quale si possono realizzare diversi tipi di legature in base alle esigenze di mamma e bambino. Il piccolo può essere così portato pancia a pancia, di lato oppure sulla schiena. È un supporto duraturo e versatile, che si può utilizzare per tutto il percorso di babywearing;
  • mei tai: ha origini asiatiche ed è una via di mezzo tra marsupio strutturato e fascia. Anche in questo caso si può usare quando il bimbo comincia a sostenere la testa e si può usare per portarlo pancia a pancia oppure sulla schiena. Ha un utilizzo molto intuitivo, ma non è contenitivo come la fascia vera e propria;
  • marsupio strutturato: ce ne sono diversi modelli che possono variare in base all’età e al peso del bambino. Sono in genere in tessuto e prevedono l’uso di cinghie e cinturoni e consentono di portare il bimbo sia sulla pancia che sulla schiena;
  • fascia ad anelli o ring sling: è adatta solo a brevi passeggiate perchè si può portare solo sul fianco e quindi non consente di distribuire il peso del bambino in maniera ottimale. È di rapidissima legatura quindi può essere usata se il bambino vuole salire e scendere spesso.

Come indossare la fascia

Ci sono delle controindicazioni?

Il babywearing si può praticare fin dai primi giorni di vita del bimbo e non c’è un limite di età olre cui è sconsigliato. Tuttavia ci possono essere alcuni svantaggi:

  • il costo: per praticare il babywearing sono necessari uno o più accessori, anche in base alle occasioni d’uso, che hanno un costo a volte anche elevato;
  • rischio di cadute, legato però più che altro all’inserimento scorretto del genitore nel supporto o al fatto che la fascia sia stata annodata male;
  • rischio di soffocamento: in rari casi il bambino è stato soffocato dalla fascia, ma in genere questo tipo di supporto è sicuro e pare anzi ridurre il rischio di SIDS, ovvero di morte in culla.

Alcuni consigli per la sicurezza

Affinchè il babywearing sia un’esperienza appagante ma soprattutto sicura ci sono alcuni consigli da seguire:

  • fatevi aiutare da una persona più esperta o da un consulente finchè non avrete acquisito sicurezza con le legature;
  • controllate che le vie respiratorie del bimbo siano libere e non coperte dalla stoffa;
  • non usare la fascia nella posizione culla;
  • non usarla nella posizione fronte mondo;
  • non usarla mentre si svolgono attività che possono mettere a rischio il bimbo come cucinare, andare in bicicletta o a cavallo;
  • non immergersi in acqua con il bimbo nella fascia;
  • non usare il prodotto se risulta danneggiato o non integro;

Speriamo di avervi introdotto al mondo del babywearing, che vi potrebbe consentire di trasportare con praticità il vostro bambino e contribuire a creare con lui un legame unico e speciale. Se avete dubbi, domande o esperienze da condividere potete contattarci attraverso i nostri canali social.

NOTE


1. Ospedale Bambino Gesù, Babywearing: “indossare il bambino”
2. Babywearing Italia, Cos’è il babywearing

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