Cosa sapere sul test di Boel? Il test di Boel non misura solo la capacità uditiva dei nostri bambini, ma anche alcuni altri parametri. Vediamo insieme di cosa si tratta e come si esegue!

Cosa sapere sul test di Boel?

Il test di Boel è un esame semplicissimo che agli occhi dei nostri bambini sembrerà un gioco. Serve a valutare le capacità uditive dei bambini e si effettua in genere tra il settimo e il nono mese di vita. Nonostante siano stati introdotte le otoemissioni acustiche come screening di massa, questo test può comunque darci alcune importanti informazioni. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sul test di Boel e su come si effettua.

Cos’è il test di Boel?

Il test di Boel è stato studiato in Svezia negli anni Settanta; Boel è infatti l’acronimo delle parole svedesi blicken orienterar efter ljudet, ovvero “orientamento dello sguardo dopo uno stimolo sonoro”. Parte della sua utilità come strumento per valutare le capacità uditive è ormai superata da altri esami, ma questo test ci dà comunque utili indicazioni anche sulle capacità visive, motorie e di attenzione.

Come si esegue

Il Boel Test è un esame “da distrazione” perché valuta alcune capacità del bambino mentre il suo interesse è concentrato su altro. Il materiale necessario consiste in:

  • un bastoncino rosso chiamato gripper;
  • due anelli ruotanti concentrici di metallo detti spinner;
  • due coppie di campanellini d’argento che emettono suoni con una frequenza rispettivamente di 4.000 e di 12.500 hertz, di intensità che non supera i 45 decibel ad una distanza di 20 centimetri dallo strumento di emissione.

L’ambiente ideale per eseguirlo è silenzioso e tranquillo, il più possibile privo di stimoli sonori e visivi che potrebbero distrarre il bambino e provocare un po’ di confusione. Il bimbo sarà tenuto in braccio da uno dei genitori mentre il medico attirerà la sua attenzione con il bastoncino rosso o con lo spinner in metallo. Quando il bambino sarà concentrato su questi oggetti, il medico – senza farsi vedere – agiterà dietro ad un orecchio del bimbo i campanellini che avrà infilato sulle dita, uno con un suono acuto e l’altro con un suono grave. La procedura verrà ripetuta per entrambe le orecchie. Il bambino dovrebbe girarsi verso la fonte del suono, dimostrando quindi di percepire bene entrambe le frequenze.

Cosa sapere sul test di Boel

Non solo capacità uditive

Il test di Boel non misura solo lo sviluppo uditivo del bambino. Mentre il bambino fissa l’oggetto, infatti, il dottore lo muoverà in diverse direzioni per valutare le sue capacità di attenzione e i movimenti degli occhi. Vengono controllati anche lo sviluppo psicomotorio, la capacità di stare seduto, di coordinare i movimenti e di afferrare gli oggetti. Vengono inoltre messi in luce alcuni dati psico-relazionali come la reazione allo stress e la socialità verso persone estranee.

I risultati del test di Boel

Il test può essere influenzato dall’abilità dell’operatore ma anche dalle capacità di attenzione del bambino, quindi non è raro che sia necessario ripeterlo più di una volta. In genere si parla di:

  • risultato positivo se il piccolo si gira correttamente verso la fonte del suono;
  • primo risultato negativo: ci sono vari fattori che possono influenzare il test, quindi se il risultato del primo esame è negativo viene semplicemente ripetuto la settimana successiva;
  • secondo risultato negativo: in questo caso il pediatra può prescrivere esami più approfonditi.

L’argomento dovrebbe ora essere più chiaro; se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.