Talco per neonati e bambini: cos’è e quando usarlo Mettere un velo di talco sulla pelle del nostro bimbo è un gesto consueto, ma sono sempre di più i genitori che si chiedono se questa polvere bianca possa far male al bambino. Vediamo cosa sapere.

Talco per neonati e bambini: cos'è e quando usarlo

Nel momento del cambio del pannolino o del bagnetto del nostro bimbo, uno dei gesti consueti è quello di applicare un velo di talco sulla pelle del piccolo. Recentemente, però, l’uso del talco in polvere è stato associato all’insorgenza di alcune forme tumorali dovuti proprio all’azione della polvere. L’uso del talco, però, non è proibito: noi di BlaBlaMamma vogliamo fare un po’ di chiarezza su cos’è il talco e quando usarlo.

Cos’è il talco per neonati e a cosa serve?

Il talco è una polvere composta da silicato di magnesio che da secoli si usa per mantenere asciutta la pelle di adulti e bambini. Questa polvere bianca, infatti, è in grado di assorbire l’umidità della pelle e l’eccesso di sebo, lasciando così la pelle asciutta e meno soggetta a irritazioni e arrossamenti. Questo è particolarmente utile per i bambini al momento del cambio del pannolino: la pelle di questa zona è molto delicata e soggetta ad arrossamenti e irritazioni causate dal contatto prolungato con il pannolino. Usato dopo il bagnetto, invece, serve a lasciarla perfettamente asciutta, a profumarla e a lasciarla pulita più a lungo.

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Come si usa?

Il talco tradizionalmente si usa sulle zone genitali dei bambini al momento del cambio del pannolino, ma si può anche applicare su zone della pelle che presentano irritazioni cutanee dovute al sudore. Bisogna applicare una modesta quantità di talco sulla pelle ben detersa e asciutta, evitando assolutamente il contatto con le mucose o con ferite aperte. Il Ministero della Salute[ 1 ] non ne vieta l’uso in maniera esplicita, ma lo definisce “pericoloso”, in quanto “può essere inalato dal bambino se cosparso in quantità cospicua sul torace e sugli arti superiori o, peggio, aspirato direttamente dal contenitore, se il piccolo lo utilizza per gioco”.

Il talco per neonati è pericoloso?

Alla luce di recenti vicende, sono sempre di più i genitori che si chiedono se il talco possa far male ai propri bambini. Tutto nasce dal caso del maxi risarcimento di Johnson & Johnson. L’azienda produttrice di talco è stata ritenuta responsabile dell’insorgenza di tumore ovarico in 22 donne che utilizzavano questo prodotto quotidianamente sulle parti intime. Per ora è stato ipotizzato che l’uso quotidiano di talco sulle parti intime possa aumentare le probabilità di soffrire di carcinoma dell’endometrio, ma non sono accertate le responsabilità in caso di tumore ovarico. I giudici hanno comunque ritenuto valida la documentazione presentata, nonostante non contenesse dati scientificamente dimostrati.
La pericolosità del talco è prevalentemente legata alla sua inalazione, soprattutto nel caso dei bambini. Si tratta infatti di un minerale che può contenere una piccola quantità di sostanze dannose, tra cui potrebbe esserci anche l’asbesto (seppure in quantità infinitesimali), che possono determinare problemi alle vie respiratorie.[ 2 ]

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Le alternative al talco

Proprio per evitare questi problemi ma al tempo stesso continuare a sfruttare i benefici di questo prodotto si può acquistare il talco liquido, un’emulsione leggera che ha le stesse capacità assorbenti del talco classico, ma che non comporta il rischio di essere inalato. Si possono anche usare polveri di origine naturale, come ad esempio l’amido di riso, l’amido di mais o la farina d’avena, ma bisogna anche in questo caso evitare l’inalazione per scongiurare problemi respiratori.[ 2 ]

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NOTE


1. Ministero della Salute, Quando nasce un bambino
2. Humanitas Salute, Il talco fa male alla pelle del tuo bambino?

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