Tutto quello che c’è da sapere sullo stafilococco in gravidanza Una futura mamma tende a fare doppiamente attenzione alla sua salute. Vediamo cosa sapere sullo stafilocco in gravidanza: i sintomi, come prevenirlo e quali possono essere i rischi per mamma e bambino.

Tutto quello che c'è da sapere sullo stafilococco in gravidanza

Quando si è in dolce attesa le attenzioni verso la propria salute raddoppiano: la futura mamma è ben consapevole che il suo stato di salute può influire sul benessere del piccolo che porta in grembo! Una delle infezioni più comuni è quella data dallo stafilocco: noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sullo stafilocco in gravidanza.

Stafilocco: cos’è e come si trasmette?

Lo stafilocco aureo è un batterio che provoca un’infezione acuta che può colpire diverse parti del corpo: pelle, apparato respiratorio, apparato urinario o gastrointestinale, non a caso i sintomi più comuni che può provocare sono nausea, vomito, dissenteria, problemi intestinali e crampi addominali. Lo stafilocco aureo si trasmette sia per via diretta che per via indiretta: il contagio avviene infatti tramite starnuti, tosse o contatto diretto, ma si trova anche in alcuni civi come il latte, le uova, la carne e gli insaccati.

Quali sono i sintomi?

I primi sintomi dell’infezione da stafilocco si presentano in genere entro una decina di ore dal contagio. Spesso si manifestano a livello gastrointestinale, con vomito, diarrea, crampi addominali; si tratta di sintomi non preoccupanti che tuttavia non devono essere sottovalutati, soprattutto in gravidanza. La sintomatologia può però essere molto varia e presentarsi anche con infezioni cutanee, ad esempio sotto forma di pustole e foruncoli sulla pelle o nel cavo orale o nasale, oppure colpire le vie urinarie, causando cistite e altre problematiche.

Tutto quello che c'è da sapere sullo stafilococco in gravidanza

Quali sono i rischi dello stafilocco in gravidanza

Lo stafilocco in gravidanza sembra non causare particolari problemi al feto, tuttavia la situazione deve essere tenuta sotto controllo per evitare che le condizioni della mamma si aggravino, con conseguenze negative anche per il bimbo. Il batterio può inoltre essere trasmesso al bimbo durante la gravidanza, nel corso del parto oppure successivamente.

Stafilocco e allattamento, cosa sapere?

Durante l’allattamento, lo stafilocco aureo può causare la mastite, una condizione dolorosa per la mamma che comporta dolore al seno, febbre e gonfiore. È necessario correre subito ai ripari, ricorrendo alle cure del proprio medico. È anche possibile che l’infezione possa trasmettersi da mamma a bambino tramite il latte materno, il contatto diretto con la pelle oppure con una ferita. È quindi necessario raddoppiare le attenzioni e rivolgersi al proprio medico per ottenere indicazioni riguardo alla cura da seguire e alle precauzioni da prendere.

Come si può curare?

Una volta accertata tramite un tampone o un esame colturale l’infezione da stafilocco aureo è necessario seguire una terapia antibiotica, che può essere seguita anche durante la gravidanza. È però importante rivolgersi al proprio ginecologo per farsi prescrivere il medicinale più adeguato alla propria condizione. In genere, con le cure adatte, l’infezione si risolve nel giro di pochi giorni.
L’infezione da stafilocco si può però prevenire con una corretta igiene: bisogna ad esempio ricordarsi di usare asciugamani personali, di non condividere oggetti di uso personale, di lavare e disinfettare spesso le mani e di evitare il contatto diretto con chi è infetto. Meglio poi fare attenzione al lavaggio di frutta e verdura, a cuocere accuratamente la carne e ad evitare insaccati e cibi crudi.

Ora l’argomento dovrebbe essere più chiaro. Avete dubbi o domande? Fatecelo sapere sui nostri canali social!