Procreazione Medicalmente Assistita, cosa dice la legge italiana Grazie alla fecondazione medicalmente assistita anche le coppie con problemi di fertilità possono avere la possibilità di avere un bimbo. Vediamo cosa dice la legge italiana in merito.

Procreazione Medicalmente Assistita

Quello della Procreazione Medicalmente Assistita è una tema delicato, che però ha anche dei risvolti legislativi non indifferenti. Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a fare chiarezza riguardo a ciò che prevede la legge italiana in merito a fecondazione in vitro, criogenesi degli embrioni, fecondazione eterologa, maternità surrogata e ai tanti altri risvolti che può avere la fecondazione medicalmente assistita.

I numeri in Italia

Nonostante ci siano ancora delle restrizioni, sono molte le coppie che fanno ricorso alla Procreazione Medicalmente Assistita: la Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)[ 1 ] parla di 475mila bambini nati nel 2016 solo in Italia grazie a queste tecniche, su un totale di 13.582 nascite. È un numero, quindi, che rappresenta il 2,9% del totale dei bimbi nati in quell’anno.

La legge n. 40 del 2004

A regolamentare la fecondazione medicalmente assistita nel nostro ordinamento è la Legge n.40 del 2004.[ 2 ] Molti dei divieti posti originariamente da questa legge, però, nel corso degli anni sono caduti a causa di alcuni interventi della Corte Costituzionale, che in questo modo ha cercato di uniformare la disciplina italiana con quella europea.
È una legge che sin dalla sua approvazione, anzi, persino da prima, ha suscitato accesi dibattiti e polemiche perchè coinvolge tematiche bioetiche importanti e dovrebbe tutelare al meglio i diritti sia dei genitori che del concepito.

L’articolo 1 recita infatti: “Al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana è consentito il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, alle condizioni e secondo le modalità previste dalla presente legge, che assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito”.

L’evoluzione della Legge 40

Inizialmente la legge italiana poneva numerosi paletti alle coppie che volevano sottoporsi a queste tecniche e questo spingeva molte di loro a recarsi all’estero per esaudire il loro desiderio di diventare genitori. In molti Paesi dell’Unione Europea, infatti, alcune pratiche proibite in Italia erano perfettamente legali.
Inizialmente, ad esempio, la PMA era consentita in Italia esclusivamente alle coppie in cui ci fossero accertati problemi di infertilità, negandola invece a coppie fertili ma afflitte da patologie genetiche potenzialmente trasmissibili al bimbo. Era inoltre vietata la diagnosi genetica preimpianto per individuare gli embrioni sani per l’impianto, la crioconservazione degli embrioni in eccesso e la fecondazione eterologa, cioè ottenuta utilizzando ovuli e/o spermatozoi di donatori esterni alla coppia. A seguito di alcuni interventi della Corte Costituzionale, questi divieti sono caduti.

Le linee guida nazionali del 2015

In aggiunta alla Legge 40/2004, che resta tuttora in vigore, è necessario seguire le Linee guida nazionali del 2015,[ 3 ] alle quali si devono scrupolosamente attenere tutte le strutture pubbliche o private che operano in questo settore.
In sostanza, queste linee guida danno una definizione di sterilità e individuano i trattamenti a cui ricorrere per ripristinare la fertilità e per accedere alla PMA.
Tra le principali novità introdotte in queste linee guida ci sono la possibilità di accedere alle tecniche di fecondazione eterologa e la raccomandazione di valutare attentamente il rapporto rischi – benefici nell’accesso ai trattamenti, riferendosi in particolar modo al rischio di complicanze, alle loro ricadute sul neonato e sulla salute in generale della mamma e del suo bambino.
Si stabilisce poi che ogni centro abilitato ad operare in questo settore debba mettere a disposizione della coppia un sostegno psicologico che aiuti a comprendere e valutare le implicazioni del percorso che stanno intraprendendo e a superare i momenti di stress e di difficoltà che dovranno affrontare.

La fecondazione eterologa in Italia

Originariamente la fecondazione eterologa in Italia era vietata, quindi non era assolutamente possibile ricorrere a ovulo o spermatozoi di donatori esterni alla coppia. La Corte Costituzionale, con la sentenza 162/2014[ 4 ] ha cambiato le carte in tavola, stabilendo che l’art. 4 comma 3 della Legge, che vieta il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, è incostituzionale qualora sia stata diagnosticata una patologia che sia causa di sterilità o infertilità assolute ed irreversibili.

Chi può accedere alla Procreazione Medicalmente Assistita?

Attualmente in Italia possono accedere alle tecniche di fecondazione assistita coppie:

  • maggiorenni;
  • di sesso diverso;
  • coniugate o conviventi;
  • in età potenzialmente fertile;
  • entrambi viventi.

Cosa significa? In pratica restano esclusi i single, le persone rimaste vedove, le coppie dello stesso sesso e le persone troppo avanti con gli anni. Possono invece accedervi le coppie potenzialmente fertili ma portatrici di malattie genetiche.

I divieti vigenti in Italia

Anche se la Legge 40 sulla PMA ha subito delle evoluzioni che hanno fatto cadere alcune restrizioni, permangono comunque alcuni divieti:

  • le coppie omosessuali e le donne single non possono accedere a tecniche di fecondazione eterologa, cioè usufruendo di ovuli o spermatozoi provenienti da un donatore esterno alla coppia;
  • non è possibile accedere alla maternità surrogata, cioè l’impianto dell’embrione di una coppia nell’utero di un’altra donna;
  • non possono usufruire delle tecniche di fecondazione assistita persone in andropausa o in menopausa;
  • è vietata la fecondazione post mortem, cioè l’uso di spermatozoi del compagno defunto.

Speriamo di avervi aiutato a fare chiarezza su un aspetto della Procreazione Medicalmente Assistita che spesso genera confusione. Se avete dubbi o domande potete farcelo sapere attraverso i nostri canali social.

NOTE


1. Ministero della Salute, Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)
2. Parlamento, Legge 40/2004
3. Ministero della Salute, Linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita
4. Corte Costituzionale, Sentenza 162/2014