Fontanella del neonato: cos’è e quando si chiude Sono tante le domande che i neo genitori si fanno sulle fontanelle del neonato, tanto che spesso hanno paura di toccare la testolina del bimbo per paura di fargli male. Vediamo quindi quando si chiudono le fontanelle e cosa c'è da sapere a riguardo.

fontanelle del neonato

I neo genitori sono spesso pieni di dubbi e di domande; non è raro che alcune di queste vertano sulle fontanelle del neonato, che si trovano sulla delicata testolina dei bambini molto piccoli. Ci si chiede spesso quando si chiudono e si va in ansia nel percepirle gonfie o, al contrario, infossate. Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a chiarire qualche dubbio su questo argomento che riguarda tutti i neonati.

Cos’è la fontanella del neonato

La testa del neonato è senza dubbio una delle parti del suo corpo più delicate, soprattutto perchè alla nascita le ossa del cranio non sono ancora del tutto saldate e quindi risultano meno dure e più flessibili rispetto a quelle degli adulti, ma anche dei bimbi più grandi. Non a caso spesso ci viene ripetuto di fare molta attenzione quando tocchiamo la testa di un neonato.

Ma cos’è la fontanella? Bisogna sapere che lo sviluppo completo della scatola cranica di un neonato avviene nel corso del primo anno di vita; fino a quel momento le ossa del cranio sono separate da linee chiamate suture che, quando di incontrano, danno vita a quella che viene comunemente chiamata fontanella. Si tratta di una membrana fibrosa e flessibile ma molto resistente, che a volte è possibile sentire pulsare.

Le fontanelle sono di importanza cruciale nel momento del parto perchè permettono al cranio di potersi “modellare” per passare attraverso il canale del parto. Non solo: proprio il fatto che siano flessibili permettono il rapido accrescimento del cranio che si verifica proprio durante il primo anno di vita del bimbo.

Quante sono le fontanelle?

Il numero totale di fontanelle del neonato può variare da 6 a 8, ma quelle più importanti sono due:

  • la fontanella anteriore, chiamata anche bregmatica. È la più grande: ha infatti una forma romboidale di circa 5 centimetri di larghezze e si può facilmente sentire al tatto;
  • la fontanella posteriore è più piccola: ha una forma triangolare e misura circa un centimetro, quindi a volte è più difficile da palpare.

Le altre sono molto più piccole e quindi molto difficili da individuare al tatto.

Fontanella neonato, quando si chiude?

È una delle domande che i genitori si fanno molto spesso. Ogni neonato ha i suoi tempi anche per quanto riguarda la chiusura delle fontanelle, ma in generale possiamo dire che la fontanella posteriore si chiude tra la sesta e la dodicesima settimana di vita, mentre quella anteriore comincia a chiudersi dopo i 6 mesi e completa la sua trasformazione da tessuto fibroso e a tessuto osseo tra i 18 e i 24 mesi del bambino. Quando le fontanelle non possono più essere palpate si definiscono chiuse.

fontanella neonato

Chiusura precoce o tardiva delle fontanelle

Abbiamo visto i tempi indicativi di chiusura delle fontanelle, ma bisogna tenere conto che non solo ogni bambino ha i suoi tempi, ma che a volte le fontanelle risultano difficili da palpare, tanto da sembrare chiuse, anche se in realtà non lo sono e permettono quindi un regolare accrescimento del cranio e del cervello del bambino. Sarà quindi il pediatra a valutarne lo stato periodicamente, monitorando la loro dimensione ma anche la regolarità della crescita del cranio del bambino e confrontandola con appositi percentili.

È possibile però che le fontanelle si chiudano troppo presto o troppo tardi. Una chiusura ritardata delle fontanelle andrà valutata insieme ad altri segni clinici e il quadro generale può portare ad una diagnosi più precisa. Alcune patologie che possono manifestarsi anche con un ritardo nell’ossificazione del cranio sono l’ipotiroidismo, il rachitismo da carenza di vitamina D e alcune sindromi come quella di Down.

In caso, al contrario, di una chiusura precoce della fontanella e di uno scarso accrescimento della testa bisognerà seguire le indicazioni di uno specialista, che sicuramente prescriverà degli approfondimenti per valutare la situazione. La chiusura troppo precoce della fontanella anteriore in particolare prende il nome di craniostenosi e può compromettere il normale accrescimento della testa del neonato; in alcuni casi sarà necessario intervenire chirurgicamente.

Cosa fare se la fontanella pulsa?

Lo stato e le dimensioni delle fontanelle sono uno degli indicatori dello stato di salute del neonato e vanno quindi tenute sotto controllo e valutate periodicamente dal pediatra fino al momento in cui non si saranno completamente chiuse. A volte però si può notare che la fontanella anteriore pulsa: è un segnale preoccupante? Normalmente no, ma sarebbe il caso di andare al pronto soccorso se pulsa senza sosta e in maniera vistosa e se il bambino presenta febbre, malessere generale e poca reattività.

fontanelle neonato

Fontanella neonato infossata oppure gonfia: quando preoccuparsi?

Per prima cosa, vediamo come si palpa la fontanella: bisognerebbe farlo quando il bimbo è a suo agio e rilassato. Mettendolo in posizione seduta sarà facile percepirle sotto le dita semplicemente facendole scorrere con delicatezza sulla testolina del bambino. A volte, però, la fontanella può apparire incavata oppure gonfia: cosa fare in questi casi?

Se la fontanella del neonato appare infossata, molto al di sotto delle ossa del cranio, potrebbe essere un sintomo di disidratazione. Le cause possono essere diverse:

  • il bambino non assume abbastanza liquidi attraverso il latte;
  • il bimbo non riesce a compensare i liquidi persi a causa di diarrea, vomito o febbre alta;
  • il piccolo è rimasto per troppo tempo in un ambiente surriscaldato.

In ogni caso, sono spesso concomitanti altri sintomi di disidratazione come bocca e labbra secche, sonnolenza, irritabilità, pianto senza lacrime e scarsa emissione di urine. Per prima cosa è necessario contattare il proprio pediatra, che provvederà a dare le giuste indicazioni per reidratare il bambino, dal momento che la sola assunzione di acqua non sarà sufficiente.

Una fontanella lievemente bombata potrebbe essere normale, soprattutto se il bimbo piange, ma se risulta gonfia e tesa in un bambino tranquillo e in posizione seduta potrebbe essere un campanello d’allarme da non sottovalutare. Potrebbe infatti essere il sintomo di un eccesso di liquidi, di una eccessiva pressione intracranica o della crescita di una massa che sta occupando spazio all’interno del cranio. In caso di dubbio la cosa migliore è recarsi subito al pronto soccorso, in particolar modo se il neonato è molto piccolo o se insieme alla fontanella gonfia presenta anche febbre o sintomi neurologici.

Cosa fare se il bambino ha le fontanelle aperte e prende una botta in testa?

La testa del neonato è molto delicata e va quindi trattata con delicatezza e attenzione. Tuttavia, pur non avendo la consistenza dell’osso, le fontanelle sono costituite da una membrana elastica e resistente e quindi sono in grado di attutire piccoli urti. In ogni caso, però, in causa di traumi alla testa sarà sempre il pediatra a dover valutare le condizioni del bambino ed eventualmente a tenerle monitorate.

A questo punto avete tutte le informazioni necessarie sulle fontanelle del vostro bambino. Avete dubbi o domande? Fatecelo sapere sui nostri canali social!